Il Teatro D’Annunzio inaugura la stagione di prosa con Qui e Ora di Mattia Torre

08/02/2018 di

Sabato 10 febbraio alle ore 21.00 si apre l’attesa stagione di prosa del 2018 al teatro D’Annunzio, dopo il lungo periodo di chiusura per inagibilità. Si riparte con lo spettacolo “Qui e Ora” del regista Mattia Torre, sceneggiatore della serie televisiva “Boris”. Torre porta in scena due volti noti del cinema italiano, tra gli attori più interessanti e poliedrici del momento: Paolo Calabresi e Valerio Aprea, protagonisti della rappresentazione.

Uno spettacolo tanto atteso (il primo dei sei previsti) in quanto inaugura, finalmente, la stagione di prosa 2018 del teatro D’annunzio, una stagione fortemente voluta dall’amministrazione comunale e organizzata in collaborazione con l’Atcl.

Il teatro, rimasto chiuso dal 2015 per mancata regolarità dei certificati di collaudo e del certificato di prevenzione antincendio, ha aperto le sue porte a inizio anno, dopo che i lavori si sono conclusi definitivamente il 20 dicembre scorso.

“Sono state completate – spiega Emilio Ranieri, assessore al Patrimonio e Manutenzioni – le opere sulla superficie del palcoscenico. Sono stati completati inoltre i lavori di adeguamento dell’impianto di spegnimento incendi e l’ampliamento della rete di idranti”.

“Il teatro D’Annunzio è di nuovo sicuro e agibile – aggiunge l’assessore alla Cultura Antonella Di Muro – I lavori finalmente sono finiti e sono stati fatti molto bene. La perimetrazione non interferisce con l’area scenica. La manutenzione ordinaria trascurata per anni è diventata una manutenzione straordinaria. Necessaria però per poter riaprire il teatro in sicurezza e in maniera definitiva e mantenere i ritmi e l’alta qualità consona al principale della città. D’ora in poi sarà posta una maggiore attenzione alla manutenzione del D’Annunzio”.

In “Qui e Ora” i due protagonisti si trovano coinvolti in un incidente stradale in una sperduta periferia romana. Un incidente avvenuto in una strada deserta, senza passanti, né case, né campi. Due scooter si scontrano. A terra ci sono due uomini sulla quarantina. I soccorsi non arriveranno prima di un’ora e dieci (tempo della rappresentazione teatrale).

I due uomini implicati nella vicenda iniziano un vero e proprio duello verbale, che, oltre a essere molto violento, sfocia nella comicità. Infatti la comicità dell’autore nasce da situazioni eccezionali che fanno emergere la disarmonia, la violenza e il conflitto presenti nella nostra società.

I due protagonisti rappresentano l’attuale società. Nel loro scontro si esprime il cinismo e il senso di lotta dell’Italia di oggi, un Paese sempre idealmente a un passo dalla guerra civile, in cui la cattiva amministrazione finisce per generare sfiducia non solo dei cittadini verso le istituzioni, ma anche tra cittadini e cittadini, in un clima sempre più teso e violento, che trova il suo apice nella grande città.