Per non dimenticare gli oppressi. Incontri con gli alunni della scuola di via Po

31/01/2018 di

Il dovere di non dimenticare l’amara sorte dei perseguitati è figlio dell’impegno di conoscere per non ripetere gli errori del passato. E’ nella lucida visione di un’attualità carica di orrori a noi contemporanei che l’Istituto “Emma Castelnuovo” di Latina si impegna in una programmazione di incontri in linea con la sensibilità verso queste tematiche che da sempre lo contraddistinguono.

Il primo incontro si è tenuto lo scorso 26 gennaio presso l’auditorium della scuola media di via Po con lo spettacolo per gli alunni “Voci nel tempo” che la compagnia di teatro Opera Prima porta in scena con successo da oltre tre anni.

Il secondo incontro, invece, avverrà tra gli alunni delle classi seconde e terze e Pina Garau, Rose Mary. Rodriguez e Moti, giovedì 1 febbraio, sempre nella sede di via Po.

Pina Garau è un medico di Cagliari, ha lavorato in ospedali in zone di guerra, ha diretto la costruzione di ospedali in periodi post bellici in Africa ed ha operato come medico volontario in numerosi salvataggi di migranti nel Mediterraneo ed è appena rientrata da una missione nel campo di accoglienza di Lampedusa.

Rose Mary Rodriguez e Moti sono cubani. La prima è la direttrice di una Officina Cultural che a La Habana cura concerti, mostre, spettacoli teatrali, sfilate di moda e esposizioni di design; l’altro è un artista stampatore nella storica stamperia René Portocarrero (per citare solo uno degli artisti che si sono serviti della René Portocarrero, potremmo fare il nome di Pablo Picasso). Rose Mary e Moti si trovano a Latina per presentare le opere di 20 artisti cubani che sono esposte insieme ad altrettanti artisti italiani alla casetta della Musica di via Polonia. La mostra “Cuba Italia, un incontro attraverso il mare” pone l’attenzione su questa parola chiave: “incontro”.

Quello che avverrà tra i ragazzi di via Po e questi tre testimoni del mondo attuale oltre i nostri confini, tre costruttori di occasioni di benessere sociale, è ribadire non solo la necessità, ma la gioia che si ricava dalle operazioni culturali e di solidarietà poste in essere in ogni possibile creazione. Nella tenera adolescenza degli alunni non appare né idoneo né efficace impostare analisi politiche: è senz’altro preferibile creare contatti diretti con chi conosce, vive e lotta per la giustizia sociale e può mostrarci quanto sia più bello incontrare che mancare agli appuntamenti con i “lontani” in ogni momento storico.

Come spiega la dirigente dell’Istituto “E. Castelnuovo” Maria Cristina Martin: “L’ethos pubblico che l’Istituto “Emma Castelnuovo”  vuole promuovere nei suoi alunni è basato sulla certezza che conoscere e incontrare l’altro costituiscono le premesse perché l’ingiustizia sia combattuta e vinta”.