Duplice omicidio. Il killer: “Ho salvato mia madre dalla fine del mondo” – Foto/Video

21/12/2013 di
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Roberto Zanier (foto tgcom24)

Catturato dopo una fuga di 4 ore Roberto Zanier, l’autore del duplice omicidio tra via Darsena nella zona di via Piattella e via Rappini a Latina. Una donna romena, Elena Tudora 45 anni, è morta e il figlio è grave in ospedale, l’assassino ha ucciso anche sua madre, Norina Londero, 68 anni, prima di fuggire.

LA LETTERA ALL’AMICO. I motivi che hanno spinto Roberto Zanier ad uccidere la madre e poi una donna romena a Latina potrebbero essere scritti nero su bianco in una lettera che lui stesso avrebbe inviato ad un amico prima di compiere il gesto. A rivelarlo è lo stesso amico del 35enne, che ha raccontato agli investigatori dell’incontro di ieri sera. «Riceverai una lettera in cui spiegherò tutto», avrebbe detto il killer, senza dare ulteriori spiegazioni.

LA CATTURA. Roberto Zanier ex guardia giurata di 35 anni è stato preso dopo che è stata ritrovata a Borgo Montello, alla periferia di Latina, l’auto a bordo della quale era fuggito. Zanier era armato e si temeva potesse continuare la sua mattinata di follia oppure compiere un gesto estremo. Gli uomini della Squadra Mobile di Latina hanno rintracciato l’omicida nelle campagne intorno a Borgo Montello. L’uomo aveva abbandonato l’auto ed è stato visto aggirarsi per la strade in stato di choc. Aveva lasciato l’arma in un luogo poi segnalato alla polizia, che ora la sta cercando.

Da sinistra Norina Londero, Nistor Florin Dumitrache, Elena Tudosa e Andrei Gabriel Bogdan (foto tgcom24)

IL MOVENTE. Una lite prima della strage. A quanto ricostruito dagli investigatori, ci sarebbe stata una violenta discussione, forse per l’affitto non pagato, prima dell’omicidio avvenuto questa mattina nella villetta di via Idrovora a Latina. A quanto ricostruito dagli uomini della Squadra Mobile, che hanno catturato poco fa l’ex guardia giurata nelle campagne di Borgo Montello, l’uomo avrebbe ucciso la madre intorno alle 4, 4.30 della notte, per poi, ancora armato, recarsi intorno alle 6.30 di mattina nella villetta di proprietà del padre, nel cui garage viveva la famiglia romena per prendere i soldi dell’affitto. Quindi la lite, la sparatoria, e la fuga, finita con la cattura: quando è stato rintracciato dalla polizia di Latina, Zanier era in stato di choc. Si era disfatto della pistola e della vettura e vagava per le campagne. Agli agenti ha detto subito dove si trovava l’arma con cui ha sparato e li ha seguiti in questura.

FURIA OMICIDA. La famiglia romena abitava in una struttura di proprietà del padre del killer, forse una sorta di cantina della villetta. Secondo quanto appurato fino a questo momento dagli uomini della Questura di Latina, l’omicida, ha sparato uccidendo la donna romena. Nemmeno di fronte a quel sangue Zanier si è fermato: ha continuato a sparare, ha colpito gravemente alla testa il figlio di lei, Andrei Gabriel Bogdan, 19 anni, poi operato e ricoverato in ospedale, e ha ferito anche il compagno della vittima. Le grida erano forti, le hanno sentite anche i vicini. È arrivato lo zio di Roberto, che vive lì con il fratello e che non deve aver creduto ai suoi occhi di fronte a quella carneficina: ha tentato di fermarlo, insieme al marito della vittima, ma Roberto era accecato dalla rabbia. Voleva uccidere ancora, la sua furia non si è placata se non dopo aver provato a colpire un’altra donna, un’altra romena, sempre un’affittuaria. Non è riuscito a spararle solo perchè la pistola si è inceppata, o perchè era scarica. È stata lei, mentre gli altri cercavano di bloccarlo, a chiamare la polizia. Ma Roberto era ormai fuggito in auto. Sarà ricercato per alcune ore: posti di blocco in tutto il capoluogo pontino e un elicottero chiuderanno il cerchio poco dopo le 12, trovandolo sotto choc a poca distanza dall’auto, unica compagna in una fuga senza speranze. Ora all’appello manca solo l’arma del delitto.

Dopo i due delitti l’uomo, ancora armato, è scappato a bordo di un’auto e sono scattate le ricerche delle forze dell’ordine, che hanno fatto alzare anche gli elicotteri per cercarlo fino al ritrovamento a Montello. Gravissimo il figlio 19enne della donna romena uccisa, sottoposto a intervento chirurgico, e ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Santa Maria Goretti.

Nella casa di via Rappini, a pochi passi dal carcere di Latina, Roberto Zanier viveva da solo insieme alla madre, rimasta vittima della sua inspiegabile furia omicida.

ANCORA SI CERCA LA PISTOLA. Si cerca ancora la pistola con cui Roberto Zanier ha ucciso oggi la madre e una donna romena a Latina. Al momento dell’arresto, il 35enne avrebbe indicato agli agenti un canale dove ha detto di aver gettato l’arma che però ancora non si trova. La calibro 38 era regolarmente detenuta da Zanier, in quanto ex guardia giurata. Il killer è stato rintracciato dopo ore di ricerca nelle campagne di Borgo Montello. L’uomo ha abbandonato l’auto nei pressi del cavalcavia e poi ha vagato a piedi per diversi chilometri lungo un canale, dirigendosi verso la Pontina. Quando la polizia lo ha raggiunto, si è consegnato senza opporre resistenza, era ancora in stato confusionale.

DEPRESSO. Roberto Zanier ultimamente era depresso. Così lo descrivono gli amici, sentiti dalla polizia di Latina dopo il duplice omicidio, che parlano anche di lui come di una brava persona. Gli amici, a quanto si apprende, hanno raccontato alla polizia che Zanier non aveva dissapori con la madre, con la quale viveva, quanto piuttosto con il padre che aveva lasciato la casa di via Rappini separandosi dalla moglie.

SENZA LAVORO. Roberto Zanier era disoccupato da alcuni mesi, da quando la catena di supermercati dove lavorava era finita in un grande caso di bancarotta fraudolenta. Proprio nei confronti dell’azienda vantava un credito di numerosi stipendi. Penultimo di quattro fratelli e una sorella, Roberto aveva un passato di lavoretti saltuari, tra cui proprio quello di guardia giurata e di rappresentante di vini, insieme con il padre.

UNA FAMIGLIA DI ATLETI. La famiglia Zanier è molto conosciuta in città. Come i fratelli, anche Roberto in passato ha giocato a basket, nella squadra di Latina. Alessandro, cinque anni più grande di lui, era considerato un vero talento ed era passato anche nel professionismo, mentre lui, Roberto, si era fermato alle giovanili. Oggi erano tutti senza parole davanti alla Questura. Mancava solo il più piccolo dei fratelli, che anni fa ha lasciato Latina e ora vive in Spagna.

LA CONFESSIONE. “Volevo salvarla dalla fine del mondo”. Così ha detto alla polizia Roberto Zanier confessando l’omicidio della madre avvenuto mentre la donna dormiva nella sua abitazione in via Rappini. Il giovane ha reso piena confessione aggiungendo frasi che evidenziano una situazione psicologica piuttosto complessa che sarà sicuramente oggetto di perizie psichiatriche.

PROIETTILI IN CASA. In casa di Zanier, la stessa dove ha ucciso la mamma, sono state sequestrate 50 cartucce e un coltello. In macchina c’erano altri quattro proiettili. La pistola regolarmente detenuta dall’ex guardia giurata è una 38 special, compatibile con i proiettili sequestrati.

INTERVISTA AL CAPO DELLA SQUADRA MOBILE

IL VIDEO

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L’ANALISI DEL CRIMINOLOGO. «Si potrà forse individuare l’occasionale pretesto che ha scatenato l’impulso omicida ma, per risalire alle ragioni più profonde che sono alla base di questo grave fatto di sangue, dovremo attendere gli esiti del lavoro molto lungo e complesso che sarà affidato agli esperti di psichiatria forense». Questo il commento a caldo di Giulio Vasaturo, criminologo dell’Università “Sapienza” di Roma, a seguito della strage consumata ieri a Latina dall’ex guardia giurata Roberto Zanier. «È possibile che l’uomo abbia agito in uno stato di forte depressione, proiettando sulle sue vittime, in un’ottica delirante, una qualche responsabilità per il proprio disagio personale, ma ovviamente», precisa il criminologo, «è ancora troppo presto per ricostruire, in termini scientifici, il movente di un gesto che solo per semplificazione può essere ricondotto alla “follia”». «Credo che non sia irrilevante», osserva Vasaturo, «nemmeno la congiuntura prenatalizia. In questo periodo dell’anno, il peso di devastanti crisi personali si fa più pressante e insostenibile in soggetti già provati dal punto di vista psicologico». «A noi, oggi, non rimane che domandarsi se questa strage fosse in qualche modo prevedibile e perciò evitabile, dato che talvolta si possono cogliere segnali altamente indicativi dell’instabilità e della potenziale pericolosità di una persona. Ad un soggetto in grave depressione va preventivamente tolta l’arma in dotazione per eventuali ragioni di servizio». «È molto significativo», conclude il criminologo, «che lo Zanier sia stato individuato, disarmato, mentre vagava in stato confusionale distante dai luoghi in cui si è consumato il suo gesto. È come se l’uomo, al termine della compulsione omicida, abbia voluto attendere l’arrivo degli investigatori che anche in questo caso hanno fatto un lavoro eccellente».

  1. Che delinquenza in questa città servono più agenti e più mezzi, spero che il Prefetto prenda dei provvedimenti.

  2. Un cristiano che uccide e’ gia di per se assurdo ,ma che uccide la propria madre ed essendo stato anche una guardia in passato io non l’avevo mai sentito !!!!!
    E’ chiaro che ci saranno dietro problematiche pazzesche !!!!!

  3. Chissà che depressione doveva avere, poveraccio… La guardia giurata e’ il peggiore dei lavori ed è proprio in quella categoria che si registrano il maggior numero di divorzi, suicidi, omicidi e comportamenti psicopatici vari….

  4. GESTO FOLLE NIENTE A CHE VEDERE CON LA SICUREZZA ,INUTILE TIRARE FUORI POLEMICHE SULLE FORZE DELL’ORDINE ROMENI O ALTRO , CHE COMUNQUE NON DEVE ESSERE SOTTOVALUTATO, IN QUESTO CASO E SOLO UN GESTO DI FOLLIA

  5. questa città sta diventando far west……siamo primi in classifica per crimini commessi nella regione lazio… occorrono più forze dell’ordine

  6. Bah, ne conosco uno che nn ha tutte le rotelle a posto eppure mi hanno detto che ha un’arma ….. e se ne vanta in giro.

  7. Attenzione: la depressione è una brutta malattia, non si discute; ma non passi la norma che essa sia una scusante per non esser puniti. L’eccessivo garantismo è più dannoso dell’altrettanto deleteria pena di morte. Non sono d’accordo.

  8. Sono vicino a Stefano e Alessandro, due amici, che vivono le ore più incredibili della loro vita. Vi voglio bene.

  9. Tutti delle vittime,le signore morte,i parenti,l’omicida.
    Tutte vite distrutte.
    In questi momenti e’ doveroso rimanere in silenzio e pregare

  10. IL CASO DELL’OMICIDA DI LATINA CHE HA UCCISO LA MADRE E L’INQUILINA RUMENA……… ESTER BUSATO CHIEDE DI CHI SIA LA RESPONSABILITA’……..

    “””” La responsabilità è dovuta alla legittimazione del Piacere Paradossale dell’euforia che viene pubblicizzata dalla cocaina e dalle forme di consolazione legate alla truffa e alla scorciatoia……. non si tollera la frustrazione e non si sceglie di farsene una ragione su tante cose……. io sono un tecnico con esperienza sperimentale e di ricerca…….. ma siccome ho denunciato magistrati mafiosi sono perseguitato…….. ecco ne discutiamo qui di questi problemi per fortuna altrimenti la prossima volta mi mandano un carabiniere che invece di usare la bomba a mano russa usa la pistola….. grazie Ester dell’opportunità di parlarne……….

  11. Ragazzi oggi prendo coscenza che nella vita può succedere tutto e non possiamo fare niente per prevenire certe tragedie!
    Io Roberto lo conosco da tanti anni e lo incrociavo regolarmente almeno due tre volte a settimana, un ragazzo educato gentile sportivo e riservato all’apparenza….ma quando aveva più confidenza l’ho visto ridere e scherzare come tutti.
    Non si poteva in alcun modo pensare che fosse in uno stato del genere di bisogno ,io non so più’ davvero cosa pensare……che disgrazia assurda.

  12. Ma scherziamo ? Bisogna per risolvere , pensare , programmare ed eseguire, per avere un contesto piu’ sicuro nel quale vivere, ma riflettiamo , quanti di noi hanno parcheggiato sempre nelle strisce bianche o in quelle blu , perfettamente? I populismi vanno bene per le serate al bar , credo che per tutti valga quello che ha detto Marta : riflettere in silenzio e per quelli che ci credono pregare.

  13. Se i rumeni pagavano l’affitto la tragedia non sarebbe successa.
    Questo è il mio pensiero.

  14. Più uno uno Stato è in crisi, più questo deve incrementare le strutture e i servizi che possano prevenire questo. Tutti e dico tutti dovrebbero per legge avere un incontro da uno spicoterapeuta. Perchè esiste per legge il rinnovo della patente e non per verificare se uno è in grado di stare al mondo psicologicamente? Siamo tutti fragili e nessuno può dire se una persona esploderà o meno. Quindi per legge tutti si dovrebbero far controllare. Una chiacchierata ogni tot anni e in quella sede se ci sono fragilità maggiori emergerebbero e si prenderebbero i provvedimenti minimi prima che i problemi psicologici diventino pericolosi. Probabilmente neanche chi commette questi gesti ne sa il motivo ma una analisi può salvare tutti anche loro sa se stessi.