Frag Fashion Blog – Il caschetto “rivoluzionario” di Raffaella Carrà

07/07/2021 di

E adesso come facciamo?
In questi giorni è arrivata la notizia che mai avremmo voluto sentire: Raffaella Carrà è morta.

Questa notizia ha intristito veramente tutti, anche se non siamo stati tutti i giorni lì ad ascoltare i suoi brani o a guardare i suoi video, ma sapere che una donna, un’artista, un’icona come lei non sia più qui con noi ci crea dispiacere, per il semplice fatto che ci ha rallegrato con la sua musica, le sue parole, i suoi programmi, i suoi abiti, per non parlare della sua risata coinvolgente e intelligente.
Ora che non è più qui ci sentiamo tutti più soli; proprio adesso che avevamo bisogno della sua “leggerezza”.

Sul web impazzano le sue immagini e i suoi filmati dove si possono ammirare tutti i look creati ad hoc per lei, disegnati da costumisti che hanno fatto la storia della televisione, da Enrico Rufini a Luca Sabatelli, grandissimi che hanno saputo far esplodere al massimo la personalità e l’arte della Carrà.
Abiti spesso esagerati, ma anche esageratamente belli, in grado di renderla unica e internazionale in un sol colpo.

Per non parlare del suo caschetto biondo: si dice che fu un colpo di genio del suo parrucchiere, il grande Celeste Vergottini che fu in grado di rivoluzionare la moda dei capelli fatta di bigodini e cotonature, proponendo un taglio simmetrico che non avesse bisogno della mano del parrucchiere una volta tornate a casa, e che donasse un senso di libertà alle donne che avessero voglia di sfuggire all’appuntamento settimanale. Le stesse donne che per imitazione hanno voluto indossare proprio quel caschetto.

Proprio quel caschetto fu una vera gioia per la Carrà che pare non amasse molto i suoi capelli ricci e scuri.

Quel look inventato su misura per lei, in grado di resistere per tanti anni, passando dal corto al lungo, dal biondo dorato al platino, mantenendo sempre lo stesso stile, l’ha liberata da lacche e forcine durante tutta della sua carriera.

Quel caschetto fu protagonista del programma “ Io Agata e tu” nel 1969, insieme all’ombelico scoperto e al Tuca Tuca, creando il clamore e lo scandalo che prima di allora la televisione italiana non aveva mai visto.

Già da lì e non solo, si poteva capire la sua anima libera in grado di anticipare i tempi. La Carrà è pur sempre la stessa che nel 1978 cantava: “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù, l’importante è farlo sempre con chi hai voglia tu, e se ti lascia lo sai che si fa? Trovi un altro più bello che problemi non ha…”

Per questo e molto altro le dico grazie, e pensandoci bene, con tutto quello che ci ha lasciato, credo che soli non saremo mai.