FRAG FASHION BLOG. Cosa pensiamo dei nostri corpi?

11/06/2021 di

“ll body positive è un movimento sociale creato per mettere in evidenza corpi non convenzionali mal rappresentati dai Media…”. Queste sono le prime parole che si trovano scrivendo Body positive in qualsiasi motore di ricerca.

Perché si è sentita l’esigenza di creare un movimento che riabiliti i nostri corpi?

Perché non ci siamo arrivati da soli all’idea che ognuno è fatto a suo modo e nessuno ha il diritto di bullizzare il corpo altrui?

Sembrerebbero tutte banalità, argomento che non avrebbe motivo di esistere se fossimo in grado di renderci conto già da soli che determinate cose non andrebbero dette o fatte. Eppure non è così, la voglia di criticare e demonizzare i corpi degli altri rimane una di quelle cose di cui quasi non si può fare a meno.

Purtroppo alle critiche negative nessuno è immune e se poi riguardano i nostri corpi possono diventare particolarmente devastanti, distruttive, ed è allora che l’autostima sotto i piedi e il logorio diventano i nostri compagni di viaggio, spesso per tutta la vita.

Per fortuna a tutto questo ci si sta ribellando, dalle star del cinema come Kate Winslet che ha contestato il suo regista per farsi togliere i filtri che la rendevano più giovane, a Vanessa Incontrada che ha dovuto subire una gogna mediatica per aver messo dei chili di troppo dopo la gravidanza, massacrata per mesi dai media e dagli hater, è stata in grado di tenere testa a tutto questo, ma non senza ferite.

La lista sarebbe veramente lunga, Lady Gaga, Rihanna, Kim Kardashian, ecc., ma questo non vale solo per le star, vale per chiunque: da questo punto di vista l’umanità è democratica.

Ovviamente accade anche agli uomini sia che siano di successo o no. Per esempio Johnny Deep e Leonardo Di Caprio erano stati presi di mira per i chili di troppo a un certo punto della loro carriera, ma in questo caso si tende ad essere un po’ più clementi, si cerca di capire quale sia stata la causa o il motivo familiare che li abbia “ridotti così”, chiaramente non è proprio lo stesso per le persone comuni, soprattutto per il genere femminile per cui sembra esserci una particolare predilezione.

Adesso io non sono un esempio di autostima e di body positive, ma all’età di 44 anni ho capito, almeno in parte, che bisogna smettere di distruggersi e farsi distruggere, ed io cerco ogni giorno di amarmi un po’di più.

Purtroppo ci si mette sempre troppo tempo per capirlo e non sempre ci si riesce, ma abbiamo il dovere di presentare alle nuove generazioni un mondo che sia in grado di accogliere e quando penso alla parola accoglienza mi vengono in mente veramente tante possibilità, da quella fisica, a quella razziale, di genere, ecc.

Ci diciamo sempre le stesse cose, ma forse non è mai abbastanza visto che ogni giorno si sentono fatti di una ferocia inaudita, quindi ben vengano tutte le discussioni che riguardano i nostri corpi dal Body positive, body shaming, al body neutrality, per corpi lunghi, larghi, corti, sottili, storti, quadrati, rotondi, insomma chi più ne ha, più ne metta.

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”
(Art.1 della Dichiarazione universale dei diritti umani).