TUMORI: TROVATA PROTEINA DA COLPIRE SE RESISTENTI A CHEMIO

03/09/2010 di

Se si sa qual è il nemico, è più facile sconfiggerlo. Per questo il risultato ottenuto dai ricercatori dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma potrà essere molto utile nella lotta ai tumori, dal momento che hanno scoperto che per bloccare la crescita di cellule tumorali resistenti ai trattamenti chemioterapici, il bersaglio da colpire è la proteina Che-1. Come spiegano nello studio pubblicato nella rivista ‘Cancer Cell’, la proteina Che-1 svolge un ruolo fondamentale in caso di danno al dna, promuovendo la trascrizione del gene p53, la cui attivazione induce alla riparazione del dna danneggiato o alla morte cellulare programmata se il danno è irreparabile. In molti tumori tuttavia p53 Š presente in una forma mutata, detta mtp53, che non è in grado di arrestare la crescita delle cellule malate, e favorisce la proliferazione tumorale. «Abbiamo voluto verificare – spiega Maurizio Fanciulli, responsabile del gruppo di ricerca – se questa proteina fosse in grado di regolare anche la trascrizione del p53 mutato, ed abbiamo avuto risposte affermative. In pratica come la Che-1 attiva il gene p53 nelle cellule normali, allo stesso modo attiva il p53 mutato nelle cellule cancerose». I ricercatori hanno poi testato gli effetti del silenziamento di Che-1 su vari tipi di cellule, scoprendo che senza Che-1, le cellule tumorali che esprimono p53 mutato muoiono. In pratica, in assenza di Che-1, anche il p53 mutato non viene più espresso, per cui si attivano nella cellula dei percorsi alternativi di riparazione del danno, arrestando la progressione del tumore e causandone addirittura la riduzione. «Lo studio dimostra – conclude Fanciulli – che l’inibizione della sintesi della proteina Che-1 potrebbe costituire un promettente approccio per la definizione di protocolli terapeutici in grado di colpire tumori aggressivi e resistenti alle terapie».