PROMOTORE FINANZIARIO MUORE A FROSINONE, OVERDOSE DI COCAINA
L’hanno trovato parzialmente nudo e in una pozza di sangue circondato da materiale pornografico e falli di gomma. Le due porte dell’ufficio di via Casilina sprangate dall’interno. La morte di Mario Mingarelli, 37 anni, promotore finanziario e titolare di agenzie tra Cassino, Frosinone e Roma poteva essere un giallo se i carabinieri del Reparto operativo di Frosinone non avessero trovato tracce di cocaina. Potrebbe essere stata proprio la cocaina a uccidere il promotore finanziario frusinate, o meglio una vera e propria overdose di ‘nevè che gli avrebbe provocato una violenta emorragia. L’uomo è probabilmente morto nella notte di ieri. È stata la moglie che ha scoperto il cadavere, prono sul sangue, chiuso nel grande ufficio sulla Casilina. Lo aspettava e l’ha aspettato per tutta la notte poi è andata in ufficio. Ma le porte erano chiuse dall’interno e la donna ha chiamato i carabinieri. I militari del nucleo operativo di Frosinone sono stati costretti a forzare le porte per entrare. Una volta dentro, poco lontano dalla scrivania, hanno trovato il corpo. Nulla, prima dell’arrivo del medico legale, era escluso. Poteva essere un omicidio, anche se spiegare le due porte chiuse dall’interno era difficile. Ma i carabinieri hanno isolato la zona, cercato dovunque, sequestrato gli abiti della vittima trovati regolarmente piegati e messi sulla sedia. Poi il medico legale ha parzialmente fugato i dubbi: si è trattato di un malore mortale, provocato probabilmente da una overdose. I carabinieri hanno cercato nell’ufficio qualche riscontro: e hanno trovato tracce di polvere bianca, «presumibilmente cocaina», che è stata repertata e sarà analizzata domani. Anche il materiale pornografico è stato repertato ma gli inquirenti ci tengono a precisare che «è da escludere qualsiasi rilevanza del materiale in capo alla morte dell’uomo». Domani l’autopsia, che scioglierà gli ultimi dubbi sulla morte dell’uomo, molto noto nella zona: l’uomo promuoveva la sua attività anche sui circuiti televisivi privati ed era uomo-immagine della sua azienda, tanto che si era deciso di sottoporsi a un intervento chirurgico per dimagrire.