LEGGE BAVAGLIO, NIENTE MODIFICHE: GIORNALISTI SCIOPERANO

06/07/2010 di

«Si fa un gran parlare di modifiche da parte del centrodestra, ma fino ad ora verifichiamo che non c’è alcuna intenzione seria di intervenire sui punti critici del ddl intercettazioni che riguardano non soltanto il grave attacco alla libertà di stampa ma anche le fortissime limitazioni alle attività d’indagine della polizia e della magistratura, come ripetutamente dicono tutti gli operatori della sicurezza». Lo afferma il senatore Felice Casson, vicepresidente del gruppo PD in commissione Giustizia che sottolinea come «vengono in particolare intaccati fortemente gli accertamenti per i reati di mafia, di terrorismo e di grande criminalità, compresi i cosiddetti reati spia». «Cosa hanno da dire i presunti ferventi sostenitori della sicurezza e della legalità che starebbero nel centrodestra, tra cui i leghisti?» domanda il senatore del Pd.

CONFERMATO LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI – Il presidente della Fnsi Roberto Natale ha confermato lo sciopero dei giornalisti, in programma il prossimo 9 luglio per protestare contro il Ddl Alfano sulle intercettazioni. Ospite a Pescara dell’assemblea dei giornalisti abruzzesi,in occasione della presentazione del nuovo statuto regionale,Natale, dopo alcuni articoli di stampa di questa mattina che mettevano in dubbio la protesta di venerdi’ prossimo, ha dichiarato: “Confermiamo la giornata di sciopero o giornata del silenzio per venerdi’ prossimo. Non e’ vero come dice Marco Travaglio – ha puntualizzato Natale – che questo sciopero e’ un
riflesso condizionato del nostro sindacato tanto e’ vero che l’ultima astensione dal lavoro ci fu tre anni fa (30 giugno 2007) quando il Presidente del Consiglio era Romano Prodi e il ministro Clemente Mastella. Non e’ vero che facciamo come dice qualcuno solo scioperi. Anzi. Questa volta prima di arrivare a tale decisione siamo infatti ricorsi a manifestazioni, assemblee e appelli di ogni tipo. Abbiamo fatto crescere intorno alla nostra categoria la simpatia dell’opinione pubblica e dimostrato di non essere corporativi, spiegando con i fatti le negativita’ di questo disegno di legge”
Riferendosi ancora a Travaglio che sul ”Fatto Quotidiano” aveva proposto l’uscita in edicola per il 9 luglio dei giornali gratis, ha spiegat ”Non credo sarebbe possibile perche’ se per i grandi gruppi editoriali non ci sarebbero conseguenze economiche, per i piccoli giornali sarebbe l’esatto contrario. Dare la deroga al ”Fatto Quotidiano”, significherebbe poi fare la stessa cosa anche per gli altri organi di stampa”.
Tornando allo sciopero, Natale ha poi aggiunto che ”Dopo l’approvazione del Ddl in Senato il 4 giugno scorso, molti proposero lo sciopero immediato che invece non fu preso in considerazione proprio perche’ non tutti avrebbero potuto aderire (per esempio per la Rai). Oggi invece siamo piu’ uniti, anche se alcuni giornali saranno comunque in edicola, e convinti che questo e’ lo strumento ultimo che ci rimane per far sentire la nostra voce. L’unita’ di questo sciopero – ha concluso il presidente della Fnsi Roberto Natale – e’ evidenziata anche dal fatto che anche le agenzie di stampa sciopereranno lo stesso giorno in cui i giornali non saranno in edicola e che per la prima volta aderiranno a questa protesta anche i siti internet e numerosi blog”.
”La battaglia sul disegno di legge sulle intercettazioni – ha aggiunto Natale – e’ molto aspra. Sara’ dura, ma dobbiamo essere fiduciosi perche’ dopo l’Italia c’e’ l’Europa’. Se questo pessimo testo verra’ approvato faremo ricorso alla Corte Europea. Il professor Mastroianni sta gia’ lavorando sotto questo punto di vista. Io resto fiducioso perche’ posso dire che oggi e’ cresciuto ed e’ cambiato il rapporto fra i giornalisti e l’opinione pubblica”.
”Avvertiamo simpatia attorno a noi – ha sottolineato – perche’ in queste ultime settimane abbiamo parlato dei problemi che ci sarebbero con questa legge sulle intercettazioni, ma lo abbiamo fatto senza guardare alla nostra categoria e alle eventuali conseguenze che ci sarebbero solo per i giornalisti, ma parlando dei problemi e delle conseguenze che riguarderebbero tutti i cittadini italiani”.