LEGGE BAVAGLIO: PIAZZA COLMA A ROMA, OVAZIONI PER SAVIANO

02/07/2010 di

La piazza stracolma, ovazioni per Roberto Saviano e tutti, di ogni generazione, d’accordo nel dire «non molliamo»: questo il bilancio della manifestazione contro il ddl intercettazioni, «la legge bavaglio» organizzata dalla Federazione nazionale della stampa a piazza Navona. «Ci viene detto che la legge difenderà la privacy, che è sacra – ha detto Saviano tra gli applausi -. Ma questa legge non difende le telefonate tra fidanzati, ha l’unico scopo di impedire di conoscere quello che sta accadendo, difendere la privacy degli affari, anzi dei malaffari».


In un lungo e caldo pomeriggio, presentato da Tiziana Ferrario del Tg1 e aperto dall’inno di Mameli, si sono alternati molti interventi (senza politici, rimasti ai piedi del palco ma con tanti colori di partito nella piazza), e musica. Tra i più applauditi c’è stato Stefano Rodotà che ha ringraziato il presidente della Repubblica «che oggi con una sobria e decisa dichiarazione ha detto che questa legge non può essere approvata». Dario Fo, in collegamento telefonico ha usato l’ironia per definire il premier «un uomo che sta perdendo colpi, tradito anche da chi gli è più vicino. Siamo solidali, aiutiamo un uomo perduto, ignoriamo Berlusconi». Tra gli artisti anche Fiorella Mannoia, che ha fatto un appello a tutti i parlamentari, al di là del colore politico «perchè ritrovino un pò di coscienza civile e non approvino questa legge». E Giovanna Marini, che insieme al Coro dei benpensanti ha fatto cantare la piazza, sembrava di essere tornati agli anni ’70, con una canzone scritta ad hoc, Vivere l’utopia sulle «veline indottrinate, avvocati fraudolenti e un governo che vuole un popolo ignorante». A spiegare le ragioni della manifestazione il segretario generale e il presidente della Fnsi Franco Siddi e Roberto Natale, oltre al presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, ma anche rappresentanti dei sindacati della polizia, degli istituti di ricerca e dei poligrafici. Nel retropalco, molti politici, da Pierluigi Bersani a Fausto Bertinotti, da Antonio Di Pietro a Rosy Bindi, da Walter Veltroni a Piero Fassino, e fra gli altri volti noti, il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo, Carla Fracci, Monica Guerritore, Dacia Maraini, Francesco Maselli, Ettore Scola, Mimmo Calopresti, Tullio Solenghi, Leo Gullotta e Carlo Lucarelli. C’era anche Anna Politovskaja nella voce di Ottavia Piccolo che ha letto un testo della giornalista russa uccisa, che ha infiammato la piazza. Ma non sono mancate le polemiche. Protagonista Patrizia D’Addario, che con in mano il suo libro Gradisca presidente,è stata assalita da fotografi e giornalisti. «Questa legge mi riguarda. Sono stata invitata dagli organizzatori. Se ci fosse stata questa legge un anno fa, io non avrei potuto raccontare la mia verità e voi sareste andati in carcere». «Via le escort di Berlusconi da questa piazza!», ha detto Benedetta Buccellato, segretario dell’associazione per il teatro italiano. Siddi ha precisato che la D’Addario «non è una testimonial della manifestazione di oggi, nessuno di noi l’ha invitata, la battaglia per la libertà che stiamo compiendo è troppo seria, no alle strumentalizzazioni». Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro ha fatto un appello a tutti i cittadini: c’è un pericolo per la democrazia, Berlusconi è al governo perchè ce l’hanno mandato. Dobbiamo fermare lui e i suoi sodali prima che sia troppo tardi«. Per Pierluigi Bersani, i consigli di Napolitano sono stati inascoltati. Loro hanno voluto forzare. A questo punto io sono perchè il ddl venga ritirato». In piazza sventolavano molte bandiere di Idv, Pd, Rifondazione comunista, Verdi e Sinistra Ecologia e Libertà. Immancabili gli striscioni anti-Berlusconi, come quello che recitava «Un presidente del Consiglio (serio) non si avvale della facoltà di non rispondere, specialmente per fatti di mafia».