SCIAUDONE: CHIUSO L’ULTIMO RIFUGIO PER I SENZATETTO

06/06/2010 di

di SERGIO SCIAUDONE *

Chiusa da ieri la sala d’aspetto di seconda classe della stazione ferroviaria di Latina. Era uno degli ultimi luoghi coperti dove potevano dormire i senzatetto. Di fatto una struttura sociale. Ieri alle 22.30 il personale ha chiuso le porte di accesso e i senzatetto sono usciti. Dopo il blocco degli accessi a Valle della Speranza e la chiusura del dormitorio del Comune e della Croce Rossa a Latina, per i senzatetto non è rimasto che il marciapiedi. In allegato la foto di un senzatetto rumeno scattata l’altra notte in via Pisacane a Latina. Da molti mesi tre senzatetto rumeni dormono sul marciapiedi di via Pisacane e strade adiacenti.

Per tornare alla stazione di Latina scalo ieri in tre hanno trascorso la notte nell’atrio della biglietteria. Si tratta di due indiani quarantenni, privi di mezzi di sostentamento. Il loro è un percorso simile a quello di altri connazionali. Giunti in provincia di Latina hanno lavorato come braccianti agricoli. Poi la caduta nell’alcol, l’espulsione dalle comunità indiane. La vita di strada. Le condizioni di salute di uno dei due sono preoccupanti. Da rilevare poi il ritorno a Latina di un senzatetto italiano, 50 anni, alcolista , disabile su sedia a rotelle. L’uomo presenta delle vistose fasciature alle gambe. Ben noto a tutti gli operatori sociali e della sanità , l’uomo è tornato a Latina dopo diversi mesi di assenza. Nel passato aveva accettato assistenza e sistemazioni in strutture protette, adeguate alle sue condizioni psichiche e fisiche. Ieri ha trascorso la notte alla stazione ferroviaria.

Si tratta di situazioni che si aggiungono alle altre già segnalate nelle scorse settimane. E’ la conferma che, nel nostro territorio, è estremamente debole la rete delle solidarietà sociali per queste persone. In tutte le città del centronord e nelle maggiori città del sud esistono dormitori per senzatetto. A Roma vi sono 5000 posti letto per i senzatetto. A Latina nulla. Nessuna struttura di accoglienza, nessun servizio sociale per chi è in difficoltà e non ha famiglia. La scorsa settimana la conferma ufficiale, che è anche una dichiarazione involontaria di stato di crisi acuta : la Croce Rossa di Latina, infatti, ha lanciato un appello per uomo di 40 anni, italiano, malato, che vive in strada nella sua automobile (vedi il comunicato già trasmesso). E’ la conferma che, in provincia di Latina, chi non ha famiglia, casa ed è privo di reddito, ha una sola possibilità: la strada o sperare nella pietà di qualche anima buona. Italiano o straniero cambia poco.

Per questo motivo, dopo aver rivolto numerosi appelli, abbiamo chiesto un incontro urgente con il commissario prefettizio Guido Nardone .

* Portavoce della Federazione della Sinistra