ELEZIONI, TUTTI I RISULTATI REGIONE PER REGIONE

29/03/2010 di

Dopo una battaglia all’ultimo voto, anche in Lazio e in Piemonte i giochi sono fatti. A favore del centrodestra. La mappa generale assegna così 6 regioni al centrodestra, con un asse compatto al Nord che schiera Piemonte, Lombardia e Veneto e segnala una forte avanzata della Lega. E 7 regioni al centrosinistra, con il blocco dell’Italia centrale che conferma il proprio orientamento e il Sud dove spicca l’affermazione di Nichi Vendola in Puglia. È il quadro che esce dalle elezioni regionali mentre lo scrutinio è alle battute finali.

PIEMONTE – La Regione passa al centrodestra. Il leghista Roberto Cota ha dato filo da torcere a Mercedes Bresso, governatore uscente che si è ripresenta per il centrosinistra. Ma alla fine ha dato un distacco di oltre due punti alla sua avversaria, attestandosi su una percentuale poco sopra il 48%. Con Zaia in Veneto, Cota inaugura quindi la stagione dei governatori ‘made in Carrocciò. E in Piemonte la lista del Carroccio incassa oltre il 17%.

LOMBARDIA – La partita era già scritta. Roberto Formigoni, centrodestra, si avvia ad affrontare il suo quarto mandato alla guida della giunta lombarda. Con il 56% delle preferenze e uno stacco di circa 23 punti dal suo avversario, Filippo Penati, appoggiato da Pd, Idv e una serie di liste del centrosinistra, la sua vittoria non è più in discussione. Boom della Lega: la lista del Carroccio sfiora il 27%.

VENETO – Il centrodestra resta alla guida, ma la leadership va alla Lega. Archiviata l’era Galan, esponente Pdl, ora è la volta di Luca Zaia, leghista della prim’ora, attuale ministro delle Politiche agricole, che ha stracciato l’avversario, Giuseppe Bortolussi, col doppio dei voti e una percentuale sul 60%. «Con questi risultati finisce il bipolarismo», ha dichiarato. E il Carroccio in Veneto prende più voti del Pdl: circa 10 punti percentuali in più.

LIGURIA – La Liguria riconferma Claudio Burlando sulla poltrona di presidente. Nel corso dello spoglio dei voti, l’attuale governatore, sostenuto dal centrosinistra, è sempre stato in testa su Sandro Biasotti, con una percentuale superiore al 50%. «Abbiamo fatto una bella campagna elettorale, pensavo di farcela, hai vinto tu. In bocca al lupo», si è già complimentato l’esponente del centrodestra.

EMILIA ROMAGNA – La vittoria di Vasco Errani, presidente uscente tornato in pista, per la terza volta, con Pd e centrosinistra, non è mai stata in dubbio e resta solida: la lista Pd è vicina al 41%, lui ha quasi il 52% delle preferenze. Ma rispetto alle regionali del 2005 ha perso 10 punti: una flessione che dà da pensare. Anche perche la Lega sorprende e supera il 13%. Anna Maria Bernini, parlamentare Pdl, ha tentato la sfida a Errani, ma si è fermata sotto la soglia del 40%.

TOSCANA – Anche in Toscana si continua sulla scia della tradizione, con una netta affermazione del centrosinistra. Enrico Rossi, ex assessore alla Sanità, parla già da governatore: «Sarò il presidente di tutti», ha detto. Con quasi il 60% dei voti, ha tenuto a netta distanza Monica Faenzi, che si è fermata qualche punto sopra il 30%.

MARCHE – La Regione resta in mano al centrosinistra e va spedita verso la riconferma di Mario Spacca governatore. La quota dei votanti a suo favore viaggia sul 53% e il circa 40% di Erminio Marinelli (Pdl) ovviamente non intimorisce e non rischia certo di presentare dei colpi di scena.

UMBRIA – Anche l’Umbria si conferma a prevalenza centrosinistra. Il passaggio di testimone avverrà tra due donne: Maria Rita Lorenzetti, che lascia la poltrona di governatore a Catiuscia Marini. Quest’ultima, con un risultato superiore al 57%, tiene a netta distanza la candidata del centrodestra Fiammetta Modena.

LAZIO – È il vero caso di queste elezioni. E anche una regione chiave, il cui risultato fa senz’altro la differenza rispetto agli equilibri nazionali. L’affluenza alle urne qui è andata a picco. Tra Emma Bonino e Renata Polverini è stato un testa a testa estenuante sul filo della parità. Ma via via che il quadro è andato definendosi, l’ex sindacalista in corsa per il centrodestra ha avuto la meglio per un pugno di voti. E a Piazza del Popolo è scattata la festa.

CAMPANIA – I giochi, di fatto, sono chiusi. Il margine a favore Stefano Caldoro (circa 53%), centrodestra, è tale non consentire cambi di scena. «La cattiva politica è stata sconfitta», ha detto il futuro presidente. Vincenzo De Luca, centrodestra, ha 10 punti di stacco. La Campania si avvia quindi a cambiare colore, lasciandosi alle spalle l’esperienza della giunta di centrosinistra guidata da Antonio Bassolino.

PUGLIA – «Qui c’è il laboratorio di buona politica». Dopo aver affrontato il contropiede interno al centrosinistra e sbaragliato le primarie, Nichi Vendola si riprende la guida della Regione forte di un risultato senza ombre, attorno al 50%. Rocco Palese, candidato del centrodestra ‘sponsorizzatò dal ministro Fitto, resta 10 punti dietro. Adriana Poli Bortone, che ha corso col sostegno dell’Udc, non raggiunge il 10%.

BASILICATA – Le previsioni sono state ampiamente rispettate. Il governatore uscente, Vito De Filippo, Pd, è stato rieletto con oltre il 60% dei voti. Il suo rivale del Pdl, Nicola Pagliuca, si deve accontentare di molto meno e non raggiunge il 30%. E indica nell’Udc, che qui ha appoggiato il centrosinistra, il fattore chiave della sua sconfitta.

CALABRIA – La Regione guidata fino a ieri da Agazio Loiero, Pd, trasloca sotto le insegne del centrodestra. Giuseppe Scopelliti stravince: l’esponente del centrodestra incassa oltre il 60% dei voti. E non ce n’è per nessuno. L’uomo nuovo dell’Idv, Pippo Callipo, supera di poco il 10%. Loiero, che ritentava la corsa, si attesta poco sopra il 30%