CON PIÙ DI 150 AMICI SU FACEBOOK SI RISCHIA DI ANDARE IN TILT

25/01/2010 di

Occhio a concedere con troppa leggerezza la propria amicizia su Facebook. La gara nell’accumulare amici, scattata tra i frequentatori del noto social network (dove c’è chi vanta migliaia di contatti), rischia di creare problemi alla salute dei malcapitati cybernauti. A mettere in guardia gli appassionati è un ricercatore britannico, Robin Dunbar dell’Oxford University.

L’antropologo che ha individuato il numero perfetto di contatti online: il cervello umano, dice, è capace di gestire senza problemi al massimo 150 amici.

Dopo aver esaminato la socialità umana nel corso della storia, dal neolitico a oggi, il ricercatore non ha dubbi: la dimensione della neocorteccia cerebrale – la parte del cervello usata per elaborare il pensiero cosciente e il linguaggio – ci permette di gestire fino a 150 ‘amiciziè, indipendentemente da quanto siamo socievoli. E dal mezzo usato. Lo studioso, riferisce il quotidiano britannico ‘Daily Mail’, ha voluto testare la sua teoria per vedere se l«effetto Facebook’ – e la corsa ad accumulare amicizie che ha contagiato alcuni utenti – fosse sufficiente per ampliare questo numero. Così il ricercatore ha confrontato il ‘traffico onlinè di persone con migliaia di contatti con quello di chi si limita ad appena qualche centinaio di amici. Risultato? Non ci sono differenze rilevabili.

»La cosa interessante è che puoi avere 1.500 amici ma, se si guarda al traffico sui siti, le persone continuano a contattare in realtà un gruppo ristretto di nomi, circa 150 persone. Un pò come osserviamo nel mondo reale«, spiega Dunbar.

«Ovviamente le persone amano l’idea di sfoggiare centinaia di amici, ma la realtà -aggiunge- è che non hanno amicizie più ricche di quelle di qualsiasi altro».  Così da amici si diventa qualcosa di molto simile a conoscenti, cui si scrive una mail per un saluto un volta ogni tanto.

In generale, inoltre, lo studio rivela che le donne sono più brave nel coltivare le amicizie su Facebook, alimentandole a suon di chiacchiere virtuali, «mentre i maschi hanno più bisogno di fare cose insieme». La ricerca, che sarà pubblicata entro l’anno, è stata salutata con soddisfazione dagli esperti come David Smallwood, noto psicologo britannico esperto in dipendenze, che già aveva messo in guarda gli amanti di Facebook contro la ‘Friend addiction’, una sorta di corsa ad accumulare sempre più amici nel tentativo di sembrare più popolari e di successo.