IZZO: PAPI LO DIFENDE, PROTESTANO I FAMILIARI DELLE VITTIME

21/11/2009 di

Donatella Papi, la giornalista romana che ha chiesto di sposare Angelo Izzo, il ‘mostrò del Circeo, è convinta di poter «dimostrare la sua innocenza», facendo riaprire il processo sul delitto Ferrazzano e portando nuove prove sulla strage del Circeo. Ma i familiari delle vittime protestano: «È vergognoso che si dia spazio ad una persona pluricondannata».

E scoppia la bagarre anche all’Italia sul Due, il programma di Raidue che oggi ha ospitato Papi.  «Da oltre vent’anni – afferma la giornalista, che domani terrà una conferenza stampa a Roma – seguo sia la vicenda del Circeo sia l’omicidio di Ferrazzano che hanno coinvolto il detenuto Angelo Izzo, condannato per ben due volte a una pena ingiusta».

Per questo, assicura, «farò riaprire il processo per il delitto di Ferrazzano fin da oggi, porterò prove, documenti e spero testimonianze chiave. Così come farò in modo che si riparli soprattutto del primo caso che vide coinvolto Izzo, quello del Circeo, da cui ha origine tutto».  Prese di posizione contro le quali fanno sentire la loro voce i familiari delle vittime di Izzo, Letizia Lopez, sorella di Rosaria, uccisa nel massacro del Circeo nel 1975, e i parenti di Maria Carmela e Valentina Maiorano, massacrate nel 2005 a Ferrazzano. «Fermo restando che il matrimonio riguarda la vita privata delle persone, della quale ciascuno può disporre come ritiene opportuno – affermano – chiediamo che non si dia ulteriore spazio ad Angelo Izzo e alle dichiarazioni rilasciate dallo stesso; è vergognoso che si dia spazio ad una persona pluricondannata, questo per il rispetto che si deve alla memoria delle sue vittime e allo loro famiglie». Quanto all’omicidio di Ferrazzano, «si tratta di una sentenza irrevocabile, basata su una vera e propria montagna di elementi di colpevolezza a carico di Izzo, non ultima la sua confessione. Comunque se verrà chiesta una revisione se ne discuterà nelle sedi opportune».

Papi ha sostenuto la difesa di Izzo anche all’Italia sul Due, il programma condotto da Lorena Bianchetti e Milo Infante, che l’aveva invitata per parlare del tema della puntata, ‘innamorarsi di un criminalè. A sorpresa, ha letto una dichiarazione dalla quale si sono subito dissociati conduttori, ospiti (Nino Marazzita; il legale di Izzo, Filomena Fusco; Silvana Giacobini; Lella Costa e la criminologa Roberta Bruzzone, che hanno lasciato lo studio) e la stessa rete. «Questo non è servizio pubblico», ha commentato il vicepresidente della Vigilanza, Giorgio Merlo (Pd). Si è trattato di affermazioni «del tutto gratuite», ha sottolineato Raidue, fatte dalla donna «violando apertamente gli accordi preliminari alla trasmissione» e «senza che conduttori, responsabili del programma e redazione ne fossero a conoscenza». La rete si è scusata con i familiari delle vittime, respingendo «ogni tentativo fatto dalla signora Papi per inquinare una verità storica inequivocabilmente stabilita da due sentenze – definitive – di condanna».