MAZZOLI SEGRETARIO DEL PD: PRIORITÀ REGIONALI E LAVORO

14/11/2009 di

Alla fine la conta dei delegati non è servita. L’assemblea regionale del Pd, riunita in una gremita sala del centro congressi Frentani a Roma, ha proclamato nuovo segretario del Lazio Alessandro Mazzoli, presidente della Provincia di Viterbo e sostenitore della mozione Bersani, senza ricorrere alla votazione prevista dallo statuto del Pd in assenza di maggioranza assoluta alle primarie.

Il secondo arrivato nel voto popolare, il franceschiniano Roberto Morassut (36,7%) ha infatti annunciato di non partecipare al ballottaggio con Mazzoli (44,4%) «nel rispetto del voto popolare; forse c’erano le condizioni – ha spiegato – per tentare legittime strade diverse, un’intesa tra le due mozioni che si richiamano allo spirito del Lingotto e che insieme fanno il 56%. Ma non lo abbiamo fatto. È un’astensione attiva, non ancora un voto a favore». Dunque, niente schede elettorali e il discorso da candidato di Mazzoli, previsto dal regolamento, è diventato di fatto il suo discorso di insediamento. Primo appuntamento importante le elezioni regionali: «Stiamo lavorando per dare vita ad una grande schieramento di centrosinistra che includa l’Udc: sì alle primarie di coalizione per il candidato. Il 24 gennaio è una data realistica: con due mesi pria delle urne, vincere è possibile, e quindi dobbiamo vincere». Il neosegretario ha anche delineato le sue priorità generali per la Regione: al primo posto il lavoro: «È la principale questione democratica. La flessibilità ha creato più precari, cittadini meno liberi. Sì dunque a soglie minime per i salari, sostegno ai giovani, un sistema pensionistico che guardi al futuro e leggi riviste sulla cittadinanza».

«La destra – ha proseguito il neosegretario – è inadeguata, Roma è ferma per l’incapacità di Alemanno di affrontare la crisi, c’è meno sicurezza e una regressione socio-culturale. La Sanità? Il buco è colpa del centrodestra che non ha mai chiesto scusa. Via la politica dalle nomine dei dirigenti». Da Mazzoli è arrivato un no netto all’energia nucleare: «Avanti con la green economy». All’indomani di un congresso molto duro però la preoccupazione del neosegretario è anche lavorare per l’unità del partito: «È una mia responsabilità e lo dimostrerò costruendo proposte politiche e realizzando organismi dirigenti unitari» nei quali vorrebbe «il 50% di donne». Mazzoli dovrà tenere conto infatti, oltre che delle istanze di Morassut, anche quelle dei mariniani, forti del 18,9% ottenuto dalla candidata Ileana Argentin alle primarie: «Avremmo votato scheda bianca – ha ricordato la deputata – Porteremo nel partito le nostre battaglie, dal no al nucleare al testamento biologico. Non volgiamo poltrone ma piattaforme politiche su cui lavorare».

A Mazzoli sono arrivati gli auguri dei principali esponenti del centrosinistra del Pd laziale, dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti al vicepresidente reggente della Regione, Esterino Montino. «Ora tutti a lavoro per vincere nel Lazio»è l’auspicio del presidente del Consiglio regionale, Bruno Astorre. Già in settimana Mazzoli e i suoi ex rivali si riuniranno per fare punto e sabato prossimo l’assemblea regionale eleggerà il suo presidente e gli organi direttivi.