NUCLEARE: LA PRIMA CENTRALE SARA’ ACCESA ENTRO IL 2020

05/10/2009 di

Saranno almeno 4 le centrali che Enel e Edf costruiranno su tre siti in Italia per coprire la metà del fabbisogno di energia nucleare previsto dal programma del Governo, pari a 13mila Megawatt. Per la costruzione delle 4 centrali da 1.600 MW ciascuna Enel prevede un investimento che si attesta tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro a unità e che fa lievitare il costo complessivo del programma a 16-18 miliardi. Ma la prima centrale, che secondo le previsioni del Governo dovrebbe essere attiva nel 2018, verosimilmente non sarà accesa prima del 2020.


Sono alcune delle indicazioni emerse nel corso di un seminario sul nucleare, organizzato dall’Enel a Flamanville, in Normandia, dove sorge uno dei siti di produzione di energia nucleare di Edf, che vede attive due centrali di seconda generazione e dove ne sta sorgendo una terza con tecnologia Epr di terza generazione, partecipata al 12,5% da Enel. Le centrali italiane saranno costruite con la stessa tecnologia Epr, l’ultima disponibile (la quarta generazione è ancora in fase di studio), che prevede quattro sistemi di sicurezza (contro i due della seconda generazione), totalmente indipendenti e posizionati ai quattro angoli del reattore. La scelta del collocamento delle centrali probabilmente ricadrà su tre siti, uno al Nord (con due unità), uno al Centro e uno al Sud. Condizione non indispensabile, ma auspicabile per minimizzare i costi, è la vicinanza dei siti al mare o ad un grande fiume, dal momento che le centrali Epr necessitano di molta acqua per il sistema di raffreddamento. Sulla scelta dei siti «stiamo lavorando», spiegano gli ingegneri del gruppo che però non escludono la possibilità di ridurre a due i siti che conterrebbero così due centrali ciascuna: «Cercheremo di massimizzare le unità per sito», ha spiegato Livio Vido, direttore ingegneria e innovazione Enel.

La scelta dei siti dove sorgeranno le centrali dovrà essere fatta dagli operatori dopo la definizione dei criteri che, secondo il Governo, sarà fatta entro febbraio con l’emanazione dei decreti attuativi della delega prevista dalla Legge sviluppo. Per il responsabile Affari istituzionali Francesco Giorgianni, però, la delega rimanderà alla nuova Agenzia per la sicurezza nucleare la definizione dei criteri con la conseguenza che la scelta dei siti sarà fatta «entro il 2010». Inoltre Enel si è detta contraria alla ‘bozzà di decreto legislativo che è iniziata a circolare nei giorni scorsi. L’accordo Enel-Edf non esclude la partecipazione di altri operatori al capitale delle centrali, ma con il mantenimento della maggioranza dei veicoli societari da parte di Enel e Edf. Attualmente nel mondo sono 436 i reattori in esercizio in 31 Paesi diversi, che producono circa il 15% dell’energia prodotta nel mondo, mentre nell’arco di un raggio di 200 chilometri dai confini italiani sono attive 27 unità nucleari. Enel, nonostante l’assenza del nucleare in Italia, è già oggi uno dei principali operatori europei del settore, con la partecipazione in 11 unità in servizio per complessivi 5.500 MW. Il gruppo, inoltre, sta partecipando alla realizzazione di due delle tre centrali nucleari in corso di realizzazione in Europa e ulteriori sviluppi sono attesi in Russia, Romania e Italia. Per Enel l’importanza del ritorno al nucleare in Italia si riassume nell’economicità della produzione di energia, nella sicurezza degli approvvigionamenti e nella lotta ai cambiamenti climatici (non emette CO2).