INTERNET, ORDINE DEI GIORNALISTI: WEB PRIMA FONTE DI INFORMAZIONE

01/10/2009 di

Per chi usa internet è proprio il web la più importante fonte di informazione sulle notizie. L’82% degli internauti infatti sceglie come fonte di informazione il web seguito dalla televisione (63%), dal cellulare (48%), dalla radio (48%) e dai quotidiani (36%). Lo evidenzia una ricerca commissionata dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ad Astra ricerche.


L’uso di web e cellulari per il 52% non ha ridotto l’uso dei media tradizionali mentre il 37% di chi usa internet ha diminuito l’utilizzo dei media tradizionali. Ad essere più penalizzati, prosegue la ricerca, sono i quotidiani, seguiti dai periodici e dalla televisione. La radio è il mezzo di informazione meno penalizzato dalle news sul web. Rilevante anche l’uso di servizi a pagamento on line con 2,3 milioni di persone che accedono a servizi a pagamento anche senza doversi abbonare, come gli archivi dei quotidiani, mentre 700 mila persone pagano per avere notizie, con abbonamenti in forma pdf, e altre 700 mila persone che sono iscritte a servizi internet che inviano news. L’uso del web e del cellulare è comunque in aumento, il 65% degli intervistati dalla ricerca afferma infatti di utilizzare questi strumenti più di un anno fa.

Il 21% di chi usa internet si dichiara favorevole a pagare per avere news sul web, un platea stimata dalal ricerca in 3,1 milioni di persone. Tra questi 1,7 milioni di persone è disposta a pagare qualche centesimo di euro per «ogni informazione seria e affidabile» mentre 1,4 milioni è disposta a pagare per approfondimenti e commenti autorevoli. Quanto alla qualità del giornalismo sul web, per il 42% degli intervistati «esistono siti e blog dove si può trovare informazione seria» mentre per il 32% «le notizie dei comuni cittadini sono più affidabili di quelle giornalistiche». Complessivametne le notizie sul web sono valide per il 37% degli intervistati, dubbie per il 34% e inaffidabili per il 29%. Il 47% chiede «il giornalismo dei giornalistì, 43% non prende posizione tra
giornalisti e comuni cittadini mentre il 10% è ostile ai giornalisti. Per una percentuale che rappresenta 6 milioni di internauti, infine, le notizie formite da
giornalisti inscirtti all’Ordine dovrebbero essere indicate con un simbolo, una sorta di bollino, quale marchio di ‘origine controllata».