PARCO DEL CIRCEO, APPELLO AL MINISTRO STEFANIA PRESTIGIACOMO
«Compie 75 anni ma quello che si respira al Parco Nazionale del Circeo non è di certo lo spirito giusto per i festeggiamenti di un anniversario, dato che le difficoltà gestionali ed i pochi mezzi a disposizione dell’Ente gestore mettono a serio rischio la sopravvivenza del Parco». È questo il grido di allarme lanciato da 23 delle principali associazioni ambientaliste in una lettera inviata nei giorni scorsi al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo per la sorte incerta di uno dei parchi storici del nostro Paese.
«La paralisi gestionale è imminente – denunciano gli ambientalisti – a causa di una crisi che si va acuendo giorno dopo giorno costringendo il parco ad una lenta agonia. Una serie di vincoli normativi non consentono nè di espletare i concorsi per dotarsi del personale previsto dalla pianta organica (peraltro più volte ridimensionata), nè di far ricorso a collaboratori esterni. Il Parco non dispone di fatto del personale necessario per dare al territorio e alle popolazioni locali le risposte che un’istituzione come il parco è deputata a dare».
«Non facile è poi la situazione tra l’Ente e il Corpo Forestale dello Stato, rapporto che andrebbe armonizzato attraverso un confronto tra i rispettivi Ministeri, chiarendo non solo compiti (anche finanziari) di ciascuno rispetto a beni demaniali affidati al Corpo Forestale ma rientranti certamente nelle competenze dell’Ente Parco. Si riconosce al Corpo Forestale l’essere stato fondamentale presidio del Parco del Circeo, ma oggi la gestione ad esso affidata di circa 6.000 ha di beni demaniali (sugli 8.500 che costituiscono l’intero Parco) non può essere basata su i pochi finanziamenti che l’Ente, rinunciando per questo ad una propria strutturazione e ad attività di ricerca o promozionali, è in grado di trasferire». Da questo deriva che «se la situazione non si normalizzerà quanto prima l’Ente Parco rischia la paralisi completa». Per questo le associazioni ambientaliste «si sono rivolte compatte al Ministro dell’Ambiente, che è stato tempestivamente informato dall’Ente Parco della delicatezza e dell’urgenza della situazione, per chiedergli di intervenire personalmente e rapidamente nella risoluzione dell’empasse in cui versa uno dei parchi più belli d’Italia».