MADPHOTO DONNA, PROROGATA LA MOSTRA A SABAUDIA

23/03/2009 di

MADphotoDonna “Obiettive – 15 donne tra arte, vita e fotografia” Sabaudia Area Espositiva Museo Emilio Greco 7 – 22 marzo 2009 a cura di Fabio D’Achille e Silvia Sfrecola Romani storica dell’arte. La mostra è prorogata fino a domenica 28 marzo sempre con ingresso libero e in orario museale. MAD, rassegna di arte contemporanea a cura di Fabio D’Achille quest’anno ancora a Sabaudia nel Palazzo Comunale – che accomuna il Museo Emilio Greco e i relativi spazi espositivi. La rassegna “MADphotoDONNA” è stata inaugurata il 7 marzo nel contesto del giorno dedicato alle donne e degli eventi dedicati ai 75 anni della fondazione della Città.


La mostra, promossa dalla  sensibilità e dal fattivo operato di Daniela Picciolo Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Sabaudia, propone oltre 60 fotografie di una collettiva di artiste. Il titolo della mostra è più che eloquente. L’occhio-obiettivo di “Obiettive” inquadra la realtà (o la vita) e ne rilascia l’anima in scatti che fermano e raccontano nello stesso momento. Spesso le immagini riescono a dire quello che alle parole non viene concesso.

 

Sono in  esposizione le fotografie di: Federica Bartoli, Lucilla Bellini, Emanuela Carone, Claudia Chittano, Robin Clerici, Daria De Benedetti, Anna Di Prospero, Manuela Giovanna Griffo, Rosaria Iazzetta, Marina Misiti, Marella Montemurro, Laura Niola, Barbara oizmud, Antonietta SCARPARI. Gli spazi espositivi sono quelli del Museo Emilio Greco, nel Palazzo Comunale di Sabaudia (LT). Ingresso libero e nei seguenti orari: tutti i giorni dalle 16,00 alle 19,00, sabato e domenica dalle 10,00 alle 13,00. L’evento vuol essere un tributo alle donne protagoniste della realtà e celebrare “l’arte di essere donna”: sia come autrice di opere sia come fonte di ispirazione, la donna è infatti per natura legata all’arte. Si propone lo “scatto” femminile per narrare quotidianità e fatti interpretati dall’occhio di donne e riconducibili a questo universo.

“Obiettive” infatti presenta il lavoro di  artiste che hanno fatto della macchina fotografica il loro strumento di ricerca privilegiato. L’obiettivo (fotografico) coincide con l’obiettivo della propria esistenza. Parallelamente alla proposta espositiva delle fotografe, si snoda in uno spazio dedicato all’interno del Museo, una serie di performance video che hanno come “leit motiv” la donna… “ripresa” anche dal punto di vista maschile. Si tratta della video performance di Zero_scenE “Aqueo” (un’installazione rappresentante tre stati della crescita umana). Zero_scenE è un collettivo nichilista-minimale di vjing e video arte, composto da Stefano Santinelli e Daniele Costantino. E un vj-set tematico “Good Girlz/Bad Girlz”, lo stereotipo della donna nei mass-media. Curatrice delle due installazioni la critica d’arte Federica Calandro. C’è anche un’installazione fuori le mura del Museo che prevede una  location a guisa di “puzzle” che annette la boutique di Simona Siciliani Le Morgane, l’Hostaria Piazza Grande e l’Incontro Snack Bar, luoghi molteplici e “in rete” per l’installazione “Polaroidonna – un puzzle al femminile”  di Barbara OIZMUD  a cura di Fabio D’Achille e Valeria Conticiani. La mostra è stata accompagnata da un catalogo/magazine curato da Fabio D’Achille che contiene il testo critico sulle ragioni della mostra, le informazioni riguardanti le artiste e alcune immagini dell’esposizione. Le artiste In molte si ritraggono, non per vanagloria o vanità ma perché hanno fatto del proprio corpo uno strumento di indagine, la cartina di tornasole con cui diventare rosse in ambiente acido e azzurre in alcalino. Altre si nascondono, anche dietro il loro stesso corpo; o dietro la vita degli altri, che raccontano senza veli o, al contrario, sotto intollerabili cortine di piombo.