TEATRO, CON PAOLO VILLAGGIO «SERATA D’ADDIO»
Andrà in
scena Venerdì 20 e sabato 21 giugno, alle 21 sul palcoscenico del
Teatro «Cafaro», lo spettacolo «Serata d’addio», scritto e
interpretato da Paolo Villaggio e diretto da Andrea Buscemi.
scena Venerdì 20 e sabato 21 giugno, alle 21 sul palcoscenico del
Teatro «Cafaro», lo spettacolo «Serata d’addio», scritto e
interpretato da Paolo Villaggio e diretto da Andrea Buscemi.
La
rappresentazione è prodotta dalla Compagnia Peccioli Teatro e da Fama
Fantasma Produzioni teatrali.
Villaggio drammaturgo ci propone, dopo averli fatti propri
mediandoli con il suo stile inconfondibile, tre atti unici suggeriti
dalle opere di due giganti del teatro, Anton Cechov e Luigi
Pirandello. Tre uomini e uno solo allo stesso tempo. Tre tipi che
sembrano incarnarsi e vivere con straordinaria intensità nell’attore
che li adotta e li anima come fossero schegge impazzite della propria
esperienza umana.
In «Il fumo uccide», c’è una dura accusa contro i danni
provocati dal fumo. Un’invettiva nei confronti della speculazione
costruita sulla salute dei cittadini. Una conferenza di denuncia
morale e di grande responsabilità civile; «Una vita all’asta» è la
confessione e il congedo dell’attore giunto alla fine della sua
carriera o comunque al momento in cui sembra ora di dire basta
lasciando spazio ad altri; in «L’ultima fidanzata», c’è l’angoscia
di un responso medico preoccupante e la strana sensazione di venire
proiettato in un’altra dimensione dove la vita con i suoi problemi
assume un significato completamente diverso.
rappresentazione è prodotta dalla Compagnia Peccioli Teatro e da Fama
Fantasma Produzioni teatrali.
Villaggio drammaturgo ci propone, dopo averli fatti propri
mediandoli con il suo stile inconfondibile, tre atti unici suggeriti
dalle opere di due giganti del teatro, Anton Cechov e Luigi
Pirandello. Tre uomini e uno solo allo stesso tempo. Tre tipi che
sembrano incarnarsi e vivere con straordinaria intensità nell’attore
che li adotta e li anima come fossero schegge impazzite della propria
esperienza umana.
In «Il fumo uccide», c’è una dura accusa contro i danni
provocati dal fumo. Un’invettiva nei confronti della speculazione
costruita sulla salute dei cittadini. Una conferenza di denuncia
morale e di grande responsabilità civile; «Una vita all’asta» è la
confessione e il congedo dell’attore giunto alla fine della sua
carriera o comunque al momento in cui sembra ora di dire basta
lasciando spazio ad altri; in «L’ultima fidanzata», c’è l’angoscia
di un responso medico preoccupante e la strana sensazione di venire
proiettato in un’altra dimensione dove la vita con i suoi problemi
assume un significato completamente diverso.