PDL ESULTA; BERLUSCONI COMMOSSO, GOVERNERÒ 5 ANNI
di Milena Di Mauro
(ANSA) – ROMA, 14 APR – Il Popolo delle Libertà stravince le
elezioni, insieme a Lega e Mpa. Silvio Berlusconi è
«commosso» e abbraccia tutti gli italiani. Leggendo una
identica breve dichiarazione in diretta a ‘Porta a Portà, a
‘Matrix’, a Sky Tg24 ringrazia «con tutto il cuore» per «la
prova di fiducia».
Ci sarà tempo per festeggiare domani, quando la vittoria
sarà ufficiale. Per ora il Cavaliere lascia a Gianfranco Fini,
con il quale si sente da Milano, il compito di esprimere la
gioia per la vittoria al quartier generale del Pdl, allestito
all’Eur. Ma intanto ricorda di sentire «una grande
responsabilità, perchè i mesi e gli anni che l’Italia ha
davanti saranno difficili. Richiederanno una prova di governo di
straordinaria forza e di capacità riformatrice». «Io opererò
con tutto il mio impegno – promette – mettendo a frutto tutta la
mia esperienza per i prossimi cinque anni, che devono essere
decisivi per l’ammodernamento del Paese.
Rifiuti, piano casa, aiuti alle famiglie, Alitalia, grandi
opere, senza prendere provvedimenti fiscali: sono alcune delle
priorità indicate da Berlusconi, che ammette di aver
»gradito« gli auguri di buon lavoro di Walter Veltroni e
conferma »una assoluta apertura ad un fruttuoso dialogo con
l’opposizione sulle riforme«. Fino a ipotizzare di rimettere in
piedi una commissione bicamerale sul modello di quella
presieduta da D’Alema.
Il Cavaliere ha già la mente rivolta alla squadra di governo
che, dice »non ci vorrà molto tempo a fare«. »Ho già
parlato con Gianfranco Fini, ho parlato con Bossi. Ho già tutto
in testa. Questa volta sarà tutto più facile – assicura –
perchè abbiamo bisogno di uomini esperti, che abbiano la
conoscenza dei problemi del paese e che possano mettersi
immediatamente al lavoro. E le donne saranno almeno
quattro«.
Anche a via della Scrofa si festeggia, dopo un pomeriggio
trascorso in una altalena di forti emozioni, fino alla
telefonata di »profonda soddisfazione« che Berlusconi e Fini
si esprimono a vicenda. Fini arriva quando è già passato
l’umor nero dei colonnelli di An per i primi dati degli exit
pool, che avevano fatto pensare ad un ‘crollò, dopo la scelta
di portare la destra nel Pdl. Tanto che La Russa, Gasparri e
Bocchino andavano compulsando i risultati delle politiche del
2001 e del 2006, comparando i dati. »Ricordiamoci però che
l’ultima volta gli exit pool hanno sbagliato di 7 punti
percentuali«, invitava alla calma il giovane Bocchino, con
scaramantica cravatta blu confezionata per l’occasione da una
sartoria napoletana, con tanto di piccolo corno ricamato in
rosso.
»L’Italia ha scelto il centrodestra – esulta poco dopo con i
giornalisti il portavoce del partito Andrea Ronchi – e
l’affermazione del centrodestra è per noi motivo di grande
soddisfazione, così come la fedeltà dell’elettorato del
centrodestra, che ha mostrato di comprendere ed accettare in
pieno lo spirito della sfida del Popolo della Libertà«. E a
rendere ancora più piena la soddisfazione, c’è per Ronchi »il
risultato della Destra di Storace che conferma come il popolo di
An si sia riconosciuto nella sfida del Pdl«. A Storace,
insomma, non va che »quella piccola percentuale che da sempre
c’è stata alla destra di An«.
Ma un brivido corre per i risultati non ancora chiari del
Senato, tanto che Fini lasciando la sede del partito non si
sbilancia e dice cauto »aspettiamo, aspettiamo…«, per poi
raggiungere nella notte il quartier generale del Popolo della
Libertà all’Eur per festeggiare.(ANSA)
sarà ufficiale. Per ora il Cavaliere lascia a Gianfranco Fini,
con il quale si sente da Milano, il compito di esprimere la
gioia per la vittoria al quartier generale del Pdl, allestito
all’Eur. Ma intanto ricorda di sentire «una grande
responsabilità, perchè i mesi e gli anni che l’Italia ha
davanti saranno difficili. Richiederanno una prova di governo di
straordinaria forza e di capacità riformatrice». «Io opererò
con tutto il mio impegno – promette – mettendo a frutto tutta la
mia esperienza per i prossimi cinque anni, che devono essere
decisivi per l’ammodernamento del Paese.
Rifiuti, piano casa, aiuti alle famiglie, Alitalia, grandi
opere, senza prendere provvedimenti fiscali: sono alcune delle
priorità indicate da Berlusconi, che ammette di aver
»gradito« gli auguri di buon lavoro di Walter Veltroni e
conferma »una assoluta apertura ad un fruttuoso dialogo con
l’opposizione sulle riforme«. Fino a ipotizzare di rimettere in
piedi una commissione bicamerale sul modello di quella
presieduta da D’Alema.
Il Cavaliere ha già la mente rivolta alla squadra di governo
che, dice »non ci vorrà molto tempo a fare«. »Ho già
parlato con Gianfranco Fini, ho parlato con Bossi. Ho già tutto
in testa. Questa volta sarà tutto più facile – assicura –
perchè abbiamo bisogno di uomini esperti, che abbiano la
conoscenza dei problemi del paese e che possano mettersi
immediatamente al lavoro. E le donne saranno almeno
quattro«.
Anche a via della Scrofa si festeggia, dopo un pomeriggio
trascorso in una altalena di forti emozioni, fino alla
telefonata di »profonda soddisfazione« che Berlusconi e Fini
si esprimono a vicenda. Fini arriva quando è già passato
l’umor nero dei colonnelli di An per i primi dati degli exit
pool, che avevano fatto pensare ad un ‘crollò, dopo la scelta
di portare la destra nel Pdl. Tanto che La Russa, Gasparri e
Bocchino andavano compulsando i risultati delle politiche del
2001 e del 2006, comparando i dati. »Ricordiamoci però che
l’ultima volta gli exit pool hanno sbagliato di 7 punti
percentuali«, invitava alla calma il giovane Bocchino, con
scaramantica cravatta blu confezionata per l’occasione da una
sartoria napoletana, con tanto di piccolo corno ricamato in
rosso.
»L’Italia ha scelto il centrodestra – esulta poco dopo con i
giornalisti il portavoce del partito Andrea Ronchi – e
l’affermazione del centrodestra è per noi motivo di grande
soddisfazione, così come la fedeltà dell’elettorato del
centrodestra, che ha mostrato di comprendere ed accettare in
pieno lo spirito della sfida del Popolo della Libertà«. E a
rendere ancora più piena la soddisfazione, c’è per Ronchi »il
risultato della Destra di Storace che conferma come il popolo di
An si sia riconosciuto nella sfida del Pdl«. A Storace,
insomma, non va che »quella piccola percentuale che da sempre
c’è stata alla destra di An«.
Ma un brivido corre per i risultati non ancora chiari del
Senato, tanto che Fini lasciando la sede del partito non si
sbilancia e dice cauto »aspettiamo, aspettiamo…«, per poi
raggiungere nella notte il quartier generale del Popolo della
Libertà all’Eur per festeggiare.(ANSA)