AEREI, I PILOTI: GLI INCIDENTI ESTIVI SONO SOLO COINCIDENZE
La concentrazione di incidenti aerei negli ultimi giorni è una pura coincidenza, non c’è un allarme sicurezza in volo. Ne
sono convinte sia l’Associazione nazionale piloti aviazione commerciale (Anpac), sia l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv).
«Gli incidenti degli ultimi giorni rientrano nelle normali statistiche» afferma il
comandante Fabio Berti, presidente dell’Anpac, che definisce «puramente casuale» il
susseguirsi di vari eventi nel giro di una settimana: l’incidente in Spagna, quello in
Kirghizistan, l’incendio sull’aereo Air Dolomiti a Monaco e l’atterraggio di emergenza
di un aereo Ryanair a Limoges, ieri sera.
«Ovviamente – dice – c’è una sovraesposizione mediatica: la tragedia di Madrid è stata
di una tale gravità che, inevitabilmente, ha fatto salire il grado di attenzione per
questi episodi». Riguardo al tipo di guasti più frequente, questi «possono verificarsi
in particolare al motore e agli impianti elettrico, pneumatico o di pressurizzazione. Ma
per fronteggiare queste eventualità – assicura – noi piloti ci alleniamo al simulatore
di volo ogni 3 mesi».
«In Occidente – gli fa eco Bruno Franchi, presidente Ansv – l’aereo continua a essere
il mezzo di trasporto più sicuro».
In particolare, sottolinea il presidente dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del
volo, «il rateo medio di incidenti dell’aviazione commerciale su scala mondiale è di
0,65 per ogni milione di decolli, rispetto all’1,34 della seconda metà degli anni
novanta. Nel nord America è dello 0,49 e in Europa dello 0,32, mentre la situazione
rimane critica soprattutto in Africa (4,31) e in America Latina (1,80)». In Italia, «a
livello di aviazione commerciale la situazione è in linea con quella degli altri Paesi
occidentali». Nel 2007, l’Ansv ha aperto 99 inchieste tecniche, di cui 73 per incidenti
e 26 per inconvenienti gravi, «ma – dice Franchi – oltre il 50% di queste inchieste
riguarda eventi che hanno visto coinvolti aeromobili dell’aviazione turistico-sportiva».
Anche per Franchi, non c’è nessuna ‘emergenza estatè per quanto riguarda l’aviazione
commerciale, «ma nei mesi caldi – spiega – crescono in maniera significativa gli eventi
gravi che coinvolgono aerei da turismo (tra cui gli alianti), che volano soprattutto in
condizioni di bel tempo».
In questi giorni molti passeggeri si interrogano sugli standard di sicurezza delle
varie compagnie aeree. «Tutte le compagnie che volano in Europa devono rispettare gli
standard minimi previsti dalla normativa internazionale», risponde il comandante Berti.
«Non si può parlare di compagnie aeree più o meno sicure. Naturalmente, alcuni scelgono
di spendere di più per la sicurezza, adottando standard più elevati: credo che i
passeggeri dovrebbero esserne informati, in modo da poter scegliere con chi volare».
Diverso il discorso per quanto riguarda i paesi extraeuropei: alcune delle compagnie
incluse nella ‘lista nerà della Commissione europea, che dal marzo 2006 non possono più
solcare i cieli dell’Unione, sono però operative fuori dai confini del vecchio
continente. «È importante – raccomanda Berti – che i passeggeri, prima di programmare un
viaggio in determinati paesi, si informino sulla compagnia aerea con cui voleranno». (ansa)