Piano Casa al vaglio della Corte costituzionale

25/10/2011 di

In Consiglio dei ministri passa la linea del ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan: il Piano casa della governatrice del Lazio Renata Polverini andrà al vaglio della Corte costituzionale, sebbene non nella sua interezza, ma nella parte che riguarda le deroghe al Piano paesaggistico, alle zone archeologiche e ai condoni sulle aree vincolate.

Il resto del Piano – la parte ‘abitativà – rimane ed è anzi operativo da oggi. È la conclusione di un braccio di ferro tutto interno al centrodestra, iniziato quest’estate, tra il ministro del Pdl e la governatrice. Il primo, a ridosso dell’approvazione del provvedimento, lo scorso agosto, sollevò obiezioni di costituzionalità. La seconda negli ultimi mesi ha sempre difeso la ‘suà legge e fino a stamattina ricordava che «in sede tecnica abbiamo chiarito che il Piano rispetta la Costituzione: la palla è in mano a Berlusconi, e il governo si assumerà la responsabilità della sua decisione». Ultime dichiarazioni dopo mesi di testa a testa con il ministro, e non solo per questioni urbanistiche: il temuto taglio dei fondi al Festival del Cinema di Roma, ma soprattutto le obiezioni sui rifiuti, gli appunti di Galan sui vincoli del sito definitivo di Fiumicino dove sorgerà la discarica che sostituirà Malagrotta, e le osservazioni (mosse dal sottosegretario Francesco Giro) sull’area di Corcolle, lì dove sorgerà una delle due discariche provvisorie. Tre mesi di testa a testa e di botta e risposta. Stasera, comunque, da Polverini non è arrivata alcuna dichiarazione a caldo alla notizia del parziale stop. L’impugnativa, chiesta e ottenuta dal ministro Pdl (che secondo il Corriere della Sera avrebbe messo sul piatto la sua poltrona, se la sua linea non fosse passata), non bloccherebbe a quanto pare il Piano in sè, ma riguarderebbe solo la parte che riguarda le norme che derogano alle previsioni di divieto del piano paesaggistico, quelle che derogano alla legge sulle zone archeologiche, nonchè quelle che regolano il silenzio-assenso nei condoni sugli abusi nelle aree a vincolo. Stop dunque, almeno fino al pronunciamento della Consulta, a una serie di ampliamenti e completamenti di edifici pubblici e privati di tipo commerciale e agli interventi in montagna. Quelli per i quali il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli (Pd) aveva auspicato un ‘nò all’impugnativa. Ma per i Democratici, sebbene qualcuno avesse avanzato l’ipotesi di ‘correggerè il Piano in Consiglio regionale (suscitando le ire degli intransigenti Verdi), quella di oggi viene letta come una vittoria: «Galan – afferma il capogruppo Pd in Regione Esterino Montino – conferma la bontà della battaglia del Pd e dell’opposizione. Il ministro ha ghigliottinato il Piano casa, che ora vale la metà, come la credibilità di questa maggioranza». Maggioranza che, per bocca dei suoi leader laziali, come il coordinatore Pdl Vincenzo Piso, aveva condannato duramente l’ingerenza del ministro facendo quadrato attorno a Polverini: «Quanto sta accadendo – aveva detto riferendosi alle obiezioni di Galan – è sconcertante, un approccio da talk show alla politica».