Ragazzo con il cuore artificiale: sono tornato a una vita normale

29/09/2011 di

«Quello trascorso è stato un anno molto intenso che ci ha regalato emozioni continue, ci ha permesso di ritornare a una vita normale, mio figlio è potuto tornare a scuola, stare con gli amici, ci siamo abituati bene a usare l’apparecchio e a gestire la carica delle batterie». A parlare con gli occhi brillanti di felicità è la mamma di S., diciassettenne umbro che lo scorso anno ha ricevuto un ‘cuore artificialè impiantatogli dall’equipe di cardiochirurgia del Bambino Gesù di Roma, per supplire al suo muscolo cardiaco degenerato a causa della distrofia muscolare di Duchenne di cui soffre il giovane.

La malattia, che lo costringe sulla sedia a rotelle, non gli ha tolto il sorriso e S., che oggi viene festeggiato da tutto l’ospedale e, a sorpresa, dai suoi compagni di classe, nella ludoteca del nosocomio pediatrico romano. S. soffre di distrofia muscolare ed è questa malattia che pian piano degenera i muscoli che ha portato alla necessità dell’impianto del cuore artificiale.

«Noi facevamo seguire nostro figlio al Bambin Gesù da quando era stata diagnosticata la malattia – racconta la mamma, e quando la sua salute è peggiorata è arrivata la possibilità di salvezza grazie al cuore artificiale». È stato un anno intenso, spiega, anche difficile e faticoso ma bello perchè «siamo tornati alla vita normale, lui è tornato a scuola, e può, grazie agli operatori del Bambin Gesù che hanno formato anche i suoi insegnanti, svolgere una vita scolastica normale». S., che frequenta il III liceo scientifico, ha anche partecipato a gite scolastiche ed altre attività insieme ai suoi amici. «È per noi un’emozione continua – conclude la mamma – tutti si sono stretti a noi e ci hanno aiutato, per lui non c’era più speranza», grazie all’intervento è stato un ritorno alla vita.