Roma restituisce i tesori antichi

22/08/2011 di

Da un affluente del Tevere che scorre sotto piazza San Silvestro, ai tradizionali reperti antichi, fino a pennini, bottoni e altri simili accessori dell’Ottocento ritrovati nei vecchi sistemi fognari, nelle grotte, nelle cavità del sottosuolo frequentissime nel cuore di Roma. Nella Capitale basta scavare a terra per trovare un reperto del passato: sembra un luogo comune ma è quello che è capitato, anche questa volta, agli operai del Campidoglio intenti a ripristinare le pavimentazioni del centro storico della Capitale. Sotto piazza San Silvestro, per esempio, scorre un fiume, che anche il sindaco Gianni Alemanno, oggi in visita ai cantieri, ha voluto vedere con i suoi occhi facendosi scoperchiare una botola. «È impressionante scoprire – ha commentato – che sotto piazza San Silvestro scorra un affluente del Tevere, canalizzato secoli fa. E non solo: ci sono più livelli di gallerie stratificate».

Ma ci sono anche reperti dell’antichità, come una pavimentazione antica, sempre sotto la piazza che per decenni è stata capolinea degli autobus: «la soprintendenza però ci ha dato il via libera». Lo stesso per alcuni ambienti, relativi al Teatro di Marcello, che sono stati raggiunti dagli operai al lavoro all’ombra del Campidoglio. «Si tratta di reperti di Roma antica – ha spiegato il sindaco – per cui a loro protezione è stata posta una soletta in cemento con una guaina sulla quale posizionare il selciato».

Proprio in virtù della ‘ricchezzà del sottosuolo di Roma il sindaco ha spiegato di aver accantonato l’idea della «raccolta pneumatica dei rifiuti, che prevede la movimentazione della spazzatura attraverso tubi sotterranei: i cantieri sarebbero durati troppo a lungo, mentre per la fine della prossima estate già una buona parte dei lavori del Tridente saranno conclusi». Quello che ha sorpreso di più i tecnici capitolini sono stati, però, paradossalmente, oggetti di un passato molto più recente: pennini, bottoni e altri simili accessori dell’ Ottocento ritrovati nei vecchi sistemi fognari, nelle grotte, nelle cavità del sottosuolo. Il tutto mischiato ai più moderni interventi tecnologici, come le fibre ottiche posate solo qualche anno fa. Un ‘guazzabugliò di antico e di moderno, per usare l’espressione del sindaco, che è, da sempre, la cifra della città eterna. Sopra e sotto il terreno.