Guerriglia a Londra, coprifuoco tra gli studenti italiani

09/08/2011 di

Dicono che di «notte sentono solo le sirene della polizia», che la guerriglia urbana non si è estesa fino ai loro studentati o alle loro abitazioni, ma vogliono comunque essere prudenti. Per questo rispetteranno un «coprifuoco»: la sera rincaseranno presto, alle 21.30 al massimo. Non sono state le forze della polizia a imporlo, ma il buon senso e i consigli dei londinesi. In questi giorni sono numerosi gli studenti italiani a Londra. Solo l’agenzia E.s.l., che organizza soggiorni linguistici all’estero, ne stima, tra i suoi iscritti, 400. Vanno a Londra per una vacanza studio o, in alcuni casi, anche per cominciare un percorso più lungo e strutturato. Come Rosalba, napoletana, 27 anni, a Londra da tre. Vive nel quartiere Kensington e sta facendo un dottorato di ricerca all’Imperial College. «Ieri ero in un pub a Notting Hill e non ho fatto in tempo a ordinare, verso le 21.30, che il locale è stato chiuso per motivi di sicurezza». Forse anche per permettere ai dipendenti di rientrare a casa senza correre rischi, ipotizza la studentessa. Anche se non sente la guerriglia così vicina, Rosalba ammette di essere un pò «preoccupata»: «La città – racconta all’ANSA – è tutta in tensione. Anche i locali del centro ieri sera erano chiusi. Le persone che dal centro volevano tornare a Sud della città hanno avuto molte difficoltà, perchè alcune fermate della metro erano chiuse e i tassisti non guidavano nelle zone interessate dagli scontri». Oggi Rosalba è rimasta nel College tutto il giorno («lo raggiungo a piedi», dice) e stasera eviterà di uscire. Anche Luigi, 23 anni, di Potenza, è prudente. Rimarrà a Londra per motivi di studio per un mese. Attualmente alloggia in uno studentato a Camden Town: «Stasera usciremo in gruppo e magari andremo verso il centro, ma dallo studentato ci consigliano di non tornare dopo le 21.30». Luigi oggi è riuscito a muoversi in città sia con la metro che con gli autobus e ha raggiunto la sede del corso di studio senza problemi. «Alcuni ragazzi invece hanno assistito a degli scontri», racconta. I suoi genitori, ammette, sono «un pò preoccupati, è normale. Ma non credo che rientrerò prima del previsto a Roma». «Particolari allarmismi – afferma Loris Veronese, responsabile dell’Ufficio di Roma di E.s.l – non sono arrivati neppure dalle nostre scuole partner di Londra. Non ci hanno comunicato alcun problema». Anche Alberto Svelto, manager di Ef Italia, altra agenzia specializzata in vacanze studio, conferma che «al momento non si registrano particolari disagi per gli studenti a Londra. Stanno tutti bene e non sono in nessun modo coinvolti nei disordini. Abbiamo ricevuto nel pomeriggio telefonate di qualche genitore, ma solo per ricevere qualche parola di rassicurazione e nessuno studente ha chiesto di rientrare in Italia o ha chiamato per annullare il viaggio».