Intercettazioni illegali, chiude il News of the World

10/07/2011 di

Grazie e addio. Sono le due parole che campeggiano sulla prima pagina dell’ultimo numero del News of The World, il settimanale inglese che, travolto dallo scandalo delle intercettazioni senza scrupoli, domani sarà in edicola per l’ultima volta dopo 168 anni di vita.

Stasera, davanti alla sede del giornale, l’ha mostrata a fotografi, operatori e colleghi un emozionato Colin Myler, attuale direttore della testata. «Un grazie a questa meravigliosa redazione che ha prodotto un giornale unico», ha detto. «E ora ce ne andiamo tutti al pub», ha poi aggiunto nella migliore tradizione britannica. Al di là dell’Altlantico, l’editore Rupert Murdoch, poco prima di partire per Londra, intanto difendeva il management e in particolare la controversa Rebekah Brooks, ex direttore del domenicale e ora a capo suo impero in Gran Bretagna, rinnovandole la sua «totale fiducia». Il magnate australiano domani sarà nella capitale britannica per cercare di contenere i danni dello scandalo che fino ad oggi – oltre alla chiusura del tabloid da lui decisa a sorpresa – ha portato all’arresto di cinque persone, tra cui l’ex portavoce del premier britannico David Cameron, Andy Coulson, e l’ex Royal Correspondent del domenicale, Clive Goodman. Crescono intanto le domande sull’effetto che lo scandalo avrà sull’impero mediatico di Murdoch. E non solo su quello. I laburisti premono sul governo Cameron perch‚ il magistrato indipendente che deve indagare sulla vicenda sia nominato il prima possibile.

Mentre il quotidiano britannico The Independent si chiede in prima pagina: «Sarà il Watergate della Gran Bretagna?». Gli ingredienti ci sono tutti: spionaggio, corruzione, e-mail sparite e la forte sensazione che il peggio debba ancora venire con nuovi arresti e ramificazioni che potrebbero coinvolgere Downing Street, i media e la polizia britannica. E poi c’e Cameron-Nixon, che ha continuato a difendere la sua decisione di affidare l’incarico di portavoce a Coulson, mentre emerge che i suoi collaboratori più alti in grado furono informati prima delle elezioni di legami tra quest’ultimo e Jonathan Rees, un investigatore privato pagato fino a 150mila sterline l’anno per reperire illegalmente informazioni. Insomma News of the World sembra essere il piccolo tassello di un puzzle molto più complesso.

Lo scandalo ha già messo un freno alla discussa acquisizione di BSkyB, la piattaforma satellitare di Murdoch è proprietario già al 39 per cento ma che vorrebbe acquisire in toto. Cedendo alla pressione popolare, Cameron ha fatto slittare la decisione fino a settembre e ieri le azioni BSkyB sono cadute in picchiata. Murdoch dall’Idaho ha ribadito che la decisione di chiudere News of the World è stata «collettiva» proprio mentre la redazione lavorava all’ultimo numero dopo 168 anni di storia: la tiratura media di 2,6 milioni di copie per l’edizione di domani è stata raddoppiata a 5 milioni. Il direttore Colin Myler ha spiegato che il giornale, per la sua edizione celebrativa, avrà 72 pagine più un supplemento di 48, con una rievocazione delle più famose esclusive e campagne condotte dal domenicale. Su Twitter continuano a fioccare gli sfoghi dei cronisti del giornale: «Siamo totalmente innocenti», scrive la giornalista Helen Moss, scagliandosi contro l’idea che per «qualche colpevole» paghino 200 persone. Ma come vivono questo momento di crisi le altre migliaia di dipendenti di Murdoch in giro per il pianeta? Fonti interne al Wall Street Journal, fiore all’occhiello del gruppo che in questi giorni non ha risparmiato articoli critici sulla vicenda, fanno sapere all’ANSA che al giornale «c’è un clima sereno». E non solo perchè tra loro e «i cugini poveri del tabloid che hanno infranto la legge» c’è un oceano di mezzo.

Finora le azioni del gruppo News Corp non hanno avuto perdite significative e comunque «sarebbe impensabile che Murdoch si privasse del Journal». L’unico rischio è che questa vicenda porti «a stringere i cordoni della borsa» anche Oltreoceano. Il dubbio è comunque legittimo. Sono finiti per Murdoch i tempi in cui, dopo averla aiutata con i suoi giornali a vincere le elezioni, Margareth Tatcher ricompensò l’uomo che veniva da un’ex colonia britannica permettendogli di acquistare il Times e il Sunday Times?