Università, Sapienza inaugura l’anno accademico con 111.602 studenti

19/01/2017 di

«Gli studenti iscritti alla Sapienza sono 111.602, di cui 27.095 al I anno e 9.554 post lauream; se ne sono laureati nell’anno appena trascorso 18.144; gli studenti esteri sono 7.873. L’offerta formativa consta di 267 corsi di laurea e laurea magistrale, di cui 25 internazionali erogati in lingua inglese, nonché 78 corsi di dottorato di ricerca, 88 scuole di specializzazione». Lo ha detto il rettore Eugenio Gaudio nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico della Sapienza. Durante l’evento è stata svolta dal presidente della Corte costituzionale, Paolo Grossi, una lectio magistralis su «La Costituzione italiana come espressione di una società plurale» e donata ai partecipanti una copia della Costituzione, messaci a disposizione dalla Camera dei deputati e dalla sua Presidente.

La Sapienza fu fondata nel 1303 da Papa Bonifacio VIII, e trasferitasi nel 1935 nell’attuale sede, oggi è costituita dal Campus centrale piacentiniano, da 16 sedi urbane e da 14 sedi formative extraurbane, per un totale di 285 edifici. La attuale organizzazione si basa su 63 dipartimenti, 11 facoltà, più una Scuola di Ingegneria aerospaziale e una Scuola superiore di studi avanzati.

Le facoltà di Medicina svolgono la propria attività clinico-assistenziale su due Aziende ospedaliero-universitarie (il Policlinico Umberto I e il Sant’Andrea) e sulle strutture dell’Asl di Latina per il Polo pontino. Vi sono inoltre, a disposizione di tutti gli studenti e della cittadinanza, 55 biblioteche e 18 musei.

Il rettore poi ricorda alcuni degli obiettivi «raggiunti in questi ultimi dodici mesi: la riduzione delle tasse per gli studenti meritevoli e meno abbienti; la istituzione di nuovi corsi in lingua inglese; il significativo aumento delle immatricolazioni; il raddoppio delle richieste di mobilità in Erasmus. Sono stati firmati o rinnovati numerosi accordi, tra cui spicca il Protocollo di intesa tra la Regione Lazio e la Sapienza per i policlinici universitari, dopo 14 anni di gestazione; sono state indette procedure di concorso per circa 250 unità di personale docente tra cui oltre 100 posti per giovani ricercatori, nonché oltre 200 per personale tecnico-amministrativo e bibliotecario».

Il bilancio unico di previsione 2017 prevede «il rafforzamento degli interventi nei settori strategici con l’estensione dell’area di riduzione delle tasse per reddito – afferma Guadio – l’incremento dei fondi per la ricerca, per le borse di dottorato, per gli assegni di ricerca e per i contratti di ricercatore a tempo determinato, nonché un incremento dei fondi per l’internazionalizzazione e 241 master di I e II livello. La sostenibilità di questo imponente impegno istituzionale è garantita da 4.002 docenti e da 4.162 unità di personale tecnico-amministrativo, bibliotecario e sociosanitario». L’obiettivi futuri sono quelli di una cultura partecipata, condivisa e aperta al dialogo, lavorando sui punti di debolezza come «la complessità gestionale dovuta anche alle imponenti dimensioni dell’Ateneo».

Gaudio poi ricorda che Italia «ha il numero di laureati più basso d’Europa: Uk 42%; Ocse 33%; Ue21 32%; Francia 32%; G20 28%; Germania 27%; Italia 17%. Oggi abbiamo meno studenti, meno docenti, meno dottori di ricerca: 130.000 studenti, 10.000 docenti e ricercatori, 5000 dottori di ricerca in meno negli ultimi anni. E questo perché, in primo luogo, l’Italia non investe nell’Università: la Corea del Sud spende 628 euro per abitante, Singapore 573, Giappone 331, Germania 304, Francia 303, Italia 109». Anzi, in questi anni di crisi, «l’Italia ha applicato l’austerity all’università: i fondi pubblici sono diminuiti (-9,9%) mentre sono aumentati in Francia (+3,6%) e Germania (+20%)».