Roma, arrivano le scuole “sponsorizzate” dai privati

Dove non arriva il pubblico il privato “accorre in soccorso”. E succede che a Roma alcune scuole pubbliche del primo municipio, il centro storico, per rinnovare arredi scolastici «ormai vetusti» o insufficienti accolgono le sponsorizzazioni di ditte private, cooperative e imprenditori: banchi, sedie e lavagne regalate agli istituti in cambio di una etichetta con su scritto il nome del donatore.
Capofila a Roma l’istituto comprensivo Regina Elena dove, in questo modo, sono state riempite ben due classi con arredi ‘firmatì e nuovi di zecca. Contenti i bimbi che strillavano «i banchi nuovi», contente le maestre e gli amministratori con le casse sempre più esangui. E a breve gli sponsor arriveranno in diverse altre scuole: alla Di Donato, al Grilli, al Guicciardini e all’Elsa Morante. Elementari e medie che avranno arredi nuovi di zecca.
E tra gli sponsor cittadini oltre a costruttori come Parnasi e Antonelli, ad una cooperativa sociale anche un centro anziani che farà un regalo ai ‘nipotinì in età scolare: 2000 euro da destinare a viaggi e gite di formazione. Insomma la via scelta dal primo municipio, e che il Campidoglio starebbe studiando per estenderla ad altri istituti, prevede sì l’aiuto dei privati ma «solo sponsor etici senza multinazionali». Stamane al Regina Elena sono stati montati 21 banchi modulabili e 42 sedie. Nuovi e con etichetta piccola che ricorda il nome degli sponsor: supermercati come ‘Conad’ e ‘Sir’, ‘Cam’ (una ditta costruttrice di parcheggi) e anche un testimonial molto local come ‘Lo zio d’Americà, un noto bar-ristorante romano. A salutare il loro arrivo il presidente del primo municipio Orlando Corsetti, la dirigente scolastica Rossella Sonnino, insegnanti, alunni e qualche genitore. Tutti entusiasti delle donazioni e affatto preoccupati dall’ingresso degli sponsor in aula. «Prima eravamo costretti a lavorare in situazioni disagiate – ha spiegato una maestra, Patrizia Fronzi – A lungo abbiamo avanzato le nostre richieste al pubblico e oggi la risposta ci è arrivata dal privato. Gli sponsor non mi preoccupano, finchè non ci condizionano il lavoro vanno bene, alla fine viviamo in mezzo alla pubblicità…». «La scuola è pubblica e ci aspettiamo sempre che le istituzioni la considerino prioritaria, ma in una situazione di crisi accogliamo favorevolmente le donazioni dei privati. Per noi questo rappresenta un grande regalo a fronte di sponsorizzazione non invasiva», le ha fatto eco una collega.
La storia della prima scuola ‘sponsorizzatà si intreccia con la mancanza di fondi pubblici e i ben noti problemi della scuola italiana. «Lo scorso anno – ha raccontato Corsetti – durante un incontro con i dirigenti delle 22 strutture scolastiche del territorio è emersa l’esigenza di 270 mila euro per rinnovare arredi vecchi e non più funzionali. Abbiamo fatto richiesta al Comune di Roma che però ci ha messo a disposizione solo 20 mila euro, così ci siamo rivolti ai privati. Che hanno pagato banchi e sedie per 40 mila euro: 70 blocchi con l’etichetta del donatore, gli altri senza. Oggi – conclude – il Regina Elena è il primo istituto di Roma a concretizzare quest’iniziativa ma ce ne saranno molti altri».
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