Caso Orlandi, il mistero del flauto di Emanuela

05/04/2013 di

Un nuovo elemento, questa volta uno strumento musicale, appare sulla scena dell’intricata e non ancora risolta vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi, la figlia di un dipendente del Vaticano sparita nel 1983 all’età di 15 anni.

È un flauto, lo strumento suonato da Emanuela, mostrato l’altra sera nel corso del programma «Chi l’ha visto». Si tratta dello stesso flauto che la ragazza aveva con sè quando sparì nel nulla? A questa domanda cercherà di dare una risposta una consulenza tecnica disposta oggi dalla Procura di Roma. Gli esperti, in particolare, dovranno verificare l’eventuale presenza di tracce organiche sullo strumento e, in caso positivo, compararle con il dna della Orlandi. La consulenza tecnica dovrà anche stabilire se siano presenti sul flauto impronte digitali ed eventualmente a chi appartengano.

Il flauto è stato consegnato oggi dai responsabili del programma di Rai Tre al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed al sostituto Simona Maisto, titolari dell’inchiesta giudiziaria. Il giornalista che ne è entrato in possesso, Fiore De Rienzo, è stato sentito come testimone sulle modalità di ritrovamento dello strumento. Gli inquirenti, a questo punto, potrebbero anche decidere di convocare i familiari di Emanuela per mostrare loro il flauto e chiedere se lo riconoscono. Lo strumento, recante i dati del produttore, Rampone e Cassani di Milano, con un numero di matricola che inizia con il 36, è stato detto ieri sera in trasmissione, è stato trovato dopo la segnalazione di un uomo nel luogo indicato, ossia sotto una effigie raffigurante una stazione della Via Crucis.

Particolare inquietante: era avvolto in alcuni fogli di giornale, uno dei quali del 29 maggio 1985, contenente un articolo dedicato alla vicenda Orlandi. L’astuccio è stato aperto da Natalina, sorella di Emanuela, la quale ha detto di non poter escludere che si tratti dello stesso strumento appartenuto alla congiunta. Appelli anche a ex docenti ed ex compagni del corso di flauto frequentato da Emanuela Orlandi sono stati fatti a conclusione del programma televisivo. Accertamenti, quelli sul flauto, che si aggiungono agli esami ancora in corso sulle ossa trovate nella basilica di Sant’Apollinare in un ossario adiacente la cripta in cui era sepolto fino a poco tempo fa l’ex boss della banda della Magliana Enrico De Pedis.