Uil Lazio: pensioni a rischio per un errore di valutazione

04/01/2012 di

«Non bastano le 450.000 lettere con cui l’Inps comunica il blocco del pagamento per contanti a chi percepisce più di 1.000 euro di pensione, in questi giorni sta arrivando a scadenza il primo scaglione di inviti perentori a produrre la ‘domanda di ricostituzionè scaricando su incolpevoli pensionati ed altrettanto incolpevoli Enti di Patronato le ricadute del grossolano errore in cui è incorsa l’Inps». Lo afferma il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio Luigi Scardaone. Scardaone commenta i primi dati dello Sportello Unico del Cittadino della UIL. «Dal 1 ottobre al 20 dicembre il solo sportello Unico dell’Ital UIL di Roma (il nostro Ente di Patronato) ha fatto ben 2.136 ricostituzioni di pensione e questo non è che un dato parziale che la dice lunga se pensiamo a quanti altri Enti di Patronato esistono ed a quanti pensionati non sono nelle condizioni di presentarsi ai loro sportelli e che, quindi, allo scadere del sessantesimo giorno si vedranno sospendere la pensione».

«Io non so che cosa passava per la mente – prosegue Scardaone – di chi a suo tempo decise la soppressione dei modelli Red, prevedendo la loro sostituzione con la compilazione dei modelli 730. Forse, ma senza forse alla luce dei fatti, non si è tenuto nel debito conto il rischio e le difficoltà di connessione con i terminali della Agenzia delle Entrate. Conseguenza di questa errata valutazione è che oltre al danno sul capo dei pensionati adesso pesa anche la beffa. Ma chi pagherà – conclude Scardaone – per questo ulteriore disservizio, chi compenserà gli incolpevoli pensionati del terrore patito nel timore di perdere la pensione? Se dobbiamo parlare di pensioni, invitiamo chi di dovere a guardare con la giusta attenzione anche alla gestione dell’Ente erogatore, noi riteniamo che sia giunto il momento che qualcuno, magari il ministro preposto cominci a guardare con maggiore attenzione l’istituto di Via Ciro il Grande».