Spiava una manager di Latina, investigatore privato a giudizio

04/10/2013 di
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Un investigatore privato è finito sotto accusa per aver violato la privacy spiando alcuni dipendenti di una multinazionale. Una donna si è accorta di avere un rilevatore Gps piazzato sotto alla sua auto. Gli strani movimenti di un uomo avevano inizialmente fatto pensare a un attentato, ma in realtà si trattava di un investigatore privato, ingaggiato dall’azienda per la quale la donna lavorava come manager.

Da qui la denuncia. La spa, una multinazionale del tabacco filiale italiana di una grande azienda a livello mondiale, aveva deciso di far controllare la posizione di molti dei suo dipendenti, dando mandato a un’agenzia di investigazione. Il tutto motivato dal principio di tutela del patrimonio aziendale. La manager, difesa dall’avvocato Silvia Siciliano, si è costituita parte civile nel processo.

Nell’udienza che si è svolta ieri, davanti al giudice Nicola Iansiti, l’investigatore privato è stato rinviato a giudizio. Il processo inizierà il prossimo 17 gennaio davanti al monocratico Simona Santaroni.

  1. Bisognerebbe vedere bene le carte prima di dare giudizi affretati. Vista così sembrerebbe che il collega abbia fatto un grave abuso e di conseguneza un reato, ma il d.m. 269 del 2010 permette lecitamente l’uso dei gps agli investigatori privati. Quindi bisognerebbe capire se nel caso specifico il cliente dell’investigatore era o meno un avente ditritto. Il suddetto decreto legge è scaricabile anche dal mio sito http://www.maximedetective.net
    Massimiliano