RAPINA E SPARI A CAPALBIO, ARRESTATO UN UOMO DI APRILIA

04/08/2010 di

Spari a due passi dai luoghi dorati della villeggiatura estiva, Capalbio e Porto Santo Stefano, per fuggire dopo una rapina in banca. Venti colpi sono stati esplosi ieri dai rapinatori, sei da un carabiniere che cercava di bloccarli. I proiettili hanno danneggiato due auto in sosta, ma del conflitto a fuoco nelle ville dei vip e sulle spiagge è arrivata solo l’eco.

E a Santa Liberata (nel comune di Monte Argentario), luogo della sparatoria, i proiettili hanno sibilato solo davanti ad un paio di testimoni. Poi la caccia all’uomo, gli arresti: quattro. Due italiani e due romeni che i militari hanno rintracciato tra ieri sera e la scorsa notte.

Intorno alle 15 l’ assalto alla filiale del Monte dei Paschi di Capalbio Scalo, poi la fuga su una Punto Bianca. Scatta l’allarme, i carabinieri sanno che i banditi sono in tre. A Santa Liberata un’ auto dei militari intercetta una Rover con tre persone a bordo. I carabinieri si insospettiscono e intimano l’alt. L’ auto non si ferma, comincia il conflitto a fuoco. I rapinatori bloccano un passante e gli portano via l’auto, una Fiesta grigia che verrà ritrovata a Porto Santo Stefano, ma sulla Rover perdono un documento d’identità: appartiene ad un romeno. A Porto Santo Stefano il territorio viene presidiato e i luoghi frequentati dai romeni setacciati. In poco tempo i presunti autori del colpo vengono fermati. Manca un complice che verrà bloccato nella notte.

Gli arrestati sono Simone Bernardi, 36 anni, residente ad Aprilia, Massimiliano Farroni, 41 anni, residente a Pomezia (Roma), Stefan Cusnir, 23 anni, romeno, domiciliato a Roma e Paul Emiliano Surleanu, 29 anni, romeno, residente a Porto Santo Stefano (Grosseto). I primi due sarebbero gli esecutori materiali del colpo, il terzo avrebbe fatto il palo e il quarto avrebbe svolto il ruolo di basista. I primi tre, accusati di rapina e tentato omicidio, sono stati scoperti all’interno di un’abitazione di Porto Santo Stefano. Surleanu, accusato solo di favoreggiamento, una volta saputo che i complici erano stati presi si è costituito.I carabinieri hanno recuperato i 60 mila euro portati via dalla banca, sequestrato

tre pistole (due calibro 7.65 e una calibro 9) con matricola abrasa e due ricetrasmittenti utilizzate dai rapinatori per comunicare tra loro. Tutti e quattro erano conosciuti alle Forze dell’ordine, anche per episodi analoghi. «Ciò che voglio sottolineare – dice il tenente colonnello Eugenio Cammarata,
comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Grosseto – è l’immediato e incondizionato supporto avuto dalla Procura per le operazioni tecniche legate alle ricerche e alle parallele indagini conoscitive, nonchè l’ottimo lavoro svolto dai carabinieri e l’aiuto ricevuto da Polizia, Guardia di finanza e Polizia municipale di Monte Argentario».

Sono stati 120 gli uomini impegnati nelle sei ore di ricerche successive alla rapina tra cui 90 carabinieri. Utilizzati anche due elicotteri. I militari ritengono di aver preso tutti i componenti della banda.