Fondi tagliati, addio alla Passione di Maenza

09/03/2013 di
passione-cristo-maenza

Addio Passione di Cristo a Maenza. La Regione non ha erogato i finanziamenti e quest’anno il tradizione evento del Venerdì Santo non ci sarà. La giunta-Polverini non ha ritenuto quest’anno di finanziare la Passione di Cristo di Maenza perché “di non elevato valore artistico”.

L’elenco delle manifestazioni ammesse a finanziamento (alcune sicuramente di valore culturale ben inferiore) rende l’idea dell’ingiustizia perpetrata – ancora una volta – ai danni di questa rappresentazione che uomini di cultura, di teatro, di cinema e di spettacolo hanno unanimemente definito “fra le più belle d’Italia”.

Dopo 43 anni, dunque, lo stop di una tradizione che affonda le sue radici nella storia stessa della gente e della comunità del posto e che negli anni da improvvisata via crucis si è trasformata in una vera e propria manifestazione teatrale, mantenendo intatto il suo spirito di rievocazione religiosa e la genuinità dei suoi protagonisti, ma con colonne sonore, costumi ed effetti scenici, che ne fanno oggi una delle manifestazioni di maggior pregio, nel campo, in ambito nazionale.

Non è un caso che proprio quest’anno Maenza abbia ospitato l’ VIII Assemblea Nazionale di Europassione per l’Italia (di cui è fra i soci fondatori) con delegati provenienti da tutta Italia che nell’occasione hanno messo a punto la candidatura Unesco per il riconoscimento della rete delle Passioni come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Val la pena di ricordare, anche,  il ruolo importante attribuito a Maenza in occasione della via crucis vivente che sin è svolta lo scorso anno nell’ambito del 25° Congresso Eucaristico Nazionale: un evento di caratura internazionale, svoltosi alla presenza del Santo Padre e che ha visto protagonisti 250 attori in costume d’epoca, provenienti da diverse regioni d’Italia.

Ai figuranti di Maenza, a riconoscimento delle straordinarie capacità interpretative e della eccezionale bellezza e fedeltà
dei costumi, sono state affidate le parti più importanti: fra queste, quelle di Pilato e Caifa interpretati da Eleuterio Tomei e Nicola Centra, oltre ad altri otto personaggi che hanno rappresentato il popolo, che hanno indossato gli apprezzatissimi costumi realizzati dal maestro Benito Trichei, costumista della Passione maentina, sarto di fama internazionale.

Al rammarico dei  350 attori – rigorosamente locali per la precisa scelta di non intaccare il carattere genuino dell’evento –  che interpretano in cinque postazioni strategiche le scene finali della vita di Gesù nella celebre Passione, si aggiunge quello di una intera comunità sgomenta nel dover rinunciare ad un patrimonio che è di tutti.

  1. Bravi bravi… l’importante è andare alla passione di sezze. Là almeno sono appoggiati politicamente e i soldi li prendono. VERGOGNA!!

  2. E’ ovvio che il taglio è di chiara matrice politica, ma fare demagogia non serve a nulla. Voi della redazione avete scritto che un’improvvisata Via Crucis si è trasformata in una vera manifestazione teatrale, ma ora tagliano i fondi e allora…”muore Sansone e tutti i filistei”. Bene, mi rivolgo alle figure storiche dell’organizzazione e a tutti i membri dell’Associazione Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, tornate all’improvvisata Via Crucis se lo facevate con passione e senza interessi, date una lezione di stile di fede di passione e di orgoglio Maentino a tutti. Meglio un’improvvisata ma onesta Via Crucis che niente! Se vi manca la figura di Giuda…c’è la Polverini.

  3. Invito l’organizzazione alla raccolta di fondi tra i simpatizzanti e a decidere di continuare a fare questa bellissima rappresentazione nonostante tutto!!!!!

  4. PENSASSERO A COSE + SERIE CHE HA QUESTE MANIFESTAZIONI SPERDUTE SU UN COCUZZOLO DI MONTAGNA CIOCIARA!!!!!!!!

  5. l’ultimo ricordino dell’attivissimo assessore regionale Zappalà, ora felice pensionato per il bene di tutti……..

  6. nulla da chi finanziava le feste con i porci o acquistava penne Montblanc a profusione (che ci facevano, se avevano la terza media, senza offesa per chi se l’è sudata veramente !)……… quasi quasi meglio così………
    speriamo che Zingaretti, pur tra le mille difficoltà e casse esangui che troverà, riesca a riposizionare i finanziamenti per le manifestazioni culturali serie …….

  7. un motivo in più per abbandonare la provincia di “napolatrina”

  8. mi dispiace per voi ma con una giunta comunista alla regione, per zingaretti e compagni sara’ cosa prioritaria costruire delle moschee per i mussulmani e poi pensare alle manifestazioni cristiane.
    comunque, ripeto, in un momento cosi’ difficile dove le famiglie fanno fatica a tirare avanti ci sta’ tutto che possano tagliare manifestazioni che il dottore non ti ha prescrittto. oltretutto sperdute su una montagna!!!!!!

  9. Per il Festino dell’Unità invece soldi e salcicce de porco a gogò..

  10. io penso che queste tradizioni culturali religiose andrebbero sostenute e aiutate,fanno comunque parte del nostro bagaglio tradizionale italiano .Qui fra un pò a forza di tagliare ci renderanno una nazione senza cultura folclore religione e poi ci lamentiamo e stiamo zitti quando costruiscono moschee per i mussulmani ci fanno togliere il crocefisso dalle scuole ci inchiniamo troppo spesso a difendere ed esaltare culture di gente che sta invadendo il nostro paese e prende fior fiore di sussidi spremuti a noi italiani.Siamo veramente strani ci troviamo uniti e fieri di essere italiani solo quando gioca la nazionale.