Regione, Zingaretti candidato del Pd

05/10/2012 di

Il primo punto fermo per le prossime elezioni regionali nel Lazio è arrivato oggi, ed è la conferma della candidatura di Nicola Zingaretti alla poltrona di presidente. La regione deve essere riconquistata. Così come la fiducia degli elettori. Perchè «c’e un’emergenza democratica». La decisione di scendere in campo arriva dallo stesso Zingaretti, dopo alcuni giorni di febbrili trattative all’interno del Pd e con il placet del segretario nazionale Pier Luigi Bersani che ha definito Zingaretti «una delle migliori risorse del partito».

Niente sfida in Campidoglio quindi contro Gianni Alemanno, come doveva essere prima dello scandalo dei fondi del Pdl ma una sterzata per «fare piazza pulita del malaffare alla Regione Lazio e del degrado morale della destra che ha vinto». Il Pd adesso cambia la sua strategia politica a Roma e strizza l’occhio al ministro Andrea Riccardi che proprio ieri, per la prima volta, ha aperto a questa possibilità: «fare il sindaco di Roma è una cosa bellissima» e non ha risparmiato durissime critiche al sindaco Alemanno sullo sgombero di uno storico campo nomadi della capitale. Condannato del resto anche dalla Caritas, altro caposaldo cattolico. E da ambienti del Pd intanto si apprende che il segretario Bersani si sta già muovendo per proporre la candidatura di Riccardi e si parla di un incontro o una telefonata tra i due nei prossimi giorni. Ma oggi è stata la giornata di Nicola Zingaretti, che ha già tracciato una prima idea di quella che sarà la sua campagna elettorale e della ‘suà Regione: «voglio aprire una fase costituente che imponga rigore e sobrietà, la drastica riduzione di enti e sottoenti, di consigli di amministrazione e consulenti». Ma anche della coalizione ideale: civica, laica e cattolica. Sobrietà che partirà da lui e dai suoi collaboratori, assicura, perchè la Regione non può essere «un baraccone di spesa». Dai microfoni ha chiesto aiuto a tutti i cittadini, soprattutto ai romani, «perchè io non scappo ma vado in un luogo dove è più difficile innovare. Da oggi mi metterò al lavoro incontrando forze sociali, associative, la società civile e le forze politiche per ascoltare le loro idee e proposte». Con l’obiettivo, ribadisce anche sottolineandolo con un timbro di voce più marcato di «costruire una coalizione larga con un forte profilo civico fatta di partiti, associazioni e movimenti. Riorganizziamo e rendiamo protagoniste le esperienze migliori della cultura laica e cattolica di Roma e del Lazio».

A Renata Polverini rinnova un invito: «si voti al più presto, torno a chiedere alla presidente di garantire al più presto il diritto dei cittadini a votare e decidere chi li deve governare. Sicuramente anche lei è cosciente che è in gioco la credibilità delle istituzioni». E il sindaco Alemanno sul suo blog ribadisce: «nel giorno in cui Zingaretti rinuncia alla sua corsa per il Campidoglio smentisco per l’ennesima volta le mie dimissioni da sindaco».

  1. ….Il nuovo che avanza….siccome stanno abolendo le province…garantiamo una poltrona a Zingaretti..roba da matti!!!