Agguato a Ciarelli, il Dna non è di Fiori

15/07/2011 di
fiori_gianfranco

I mozziconi di sigaretta trovati davanti al bar dell’agguato a Carmine Ciarelli non sono stati fumati da Giuseppe Fiori, indagato per il tentato omicidio. La comparazione del Dna ha dato esito negativo.

La Procura aveva disposto un accertamento tecnico su alcuni mozziconi di sigaretta rinvenuti davanti al bar «Sicuranza», dove il 44enne, membro della nota famiglia rom, era stato raggiunto da sette colpi di pistola il 25 gennaio del 2010, restando miracolosamente in vita dopo un delicato intervento chirurgico. Dopo nove mesi dai fatti gli agenti della Squadra Mobile erano arrivati ad individuare il presunto responsabile, sulla base di un riconoscimento fotografico fornito dalla stessa vittima attraverso Facebook. A un anno e mezzo dall’attentato, dai laboratori della Scientifica di Roma, è giunto l’esito di uno degli esami richiesti dalla Procura: il sospetto degli inquirenti era che quei mozziconi fossero stati lasciati dalla persona che aveva tentato di uccidere Ciarelli.

Secondo alcune indiscrezioni, dalla comparazione svolta, il Dna estrapolato dai reperti non coincide con quello prelevato al 24enne. Intanto i legali di Gianfranco Fiori, Riccardo Olivo e Anna D’Alessandro, stanno valutando l’ipotesi di avanzare una nuova istanza di scarcerazione per il giovane che si trova agli arresti domiciliari, ottenuti con l’appello al Riesame.