Bracconieri uccidono un picchio verde, denunciati dalla Forestale

17/12/2010 di
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Forestale contro il fenomeno del bracconaggio. È di pochi giorni fa un intervento in cui gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione di Fogliano, hanno fermato e denunciato due uomini intenti ad esercitare un’attività venatoria illecita, e più precisamente l’abbattimento di fauna particolarmente protetta, immediatamente ai confini del Parco Nazionale del Circeo.

“A seguito – si legge in un comunicato – dei servizi di pattugliamento sui confini dell’area protetta a scopo preventivo, e grazie ad un’ottima conoscenza della fauna selvatica residente o svernante nel Parco, la pattuglia ha notato il volo tipico ondulatorio del picchio verde alla ricerca del cibo. Contestualmente a seguito di una sparo, l’animale scompariva nel folto della vegetazione. L’immediata attivazione da parte degli operatori di Polizia è stata determinante per raggiungere in tempi brevi il luogo dell’evento ed identificare i responsabili. Le spoglie dell’animale, femmina adulta uccisa dal trauma dopo poche ore, sono state recapitate al Centro di tutela della fauna selvatica del Parco Nazionale del Circeo. L’autopsia ha evidenziato la frattura del femore sinistro ed una grave emorragia polmonare causata dai pallini da caccia. I bracconieri, a seguito degli atti di rito, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per l’abbattimento di specie particolarmente protette nei cui confronti non sono consentiti né la cattura né tanto meno l’esercizio venatorio, con pene che vanno dall’arresto da due ad otto mesi o l’ammenda da euro 774,00 fino ad euro 2065,00”.

Il picchio verde (Picus viridis) è un grosso picchio dal piumaggio con colori vivaci. Presenta nella parte superiore un piumaggio verde scuro, sul groppone e basso dorso giallo e sulle parti inferiori verde-grigio chiaro. L’apice della testa è di colore rosso, la faccia è nera e dal becco partono 2 strisce nere verso la nuca, rosse all’interno nel maschio. Come gli altri picchi si nutre sugli alberi di larve d’insetti, ma anche a terra alla ricerca di formiche. Talvolta si nutre di semi e frutti. Fra tutti i picchi è quello che più difficilmente “tambureggia” col becco sul tronco degli alberi; invece canta sovente ed è proprio la sua voce, simile ad una risata, che ne rivela la presenza. Il volo ondeggiante è tipico dei picchi: dopo 4-5 battiti d’ala per risalire scendono in picchiata ad ali chiuse. Sia il maschio sia la femmina scavano una cavità per il nido, spesso nel tronco d’un albero secco, ad alcuni metri dal suolo. La femmina depone le uova che vengono covate da entrambi i genitori. I piccoli devono essere nutriti dai genitori per circa 3 settimane. Se l’inverno è rigido i picchi verdi, uccelli non migratori, possono soffrire per la mancanza di cibo, che provoca sensibili cali nella loro popolazione. La Legge 157/’92 all’art.2 li annovera tra gli animali particolarmente protetti per il loro efficace controllo delle popolazioni di insetti di vario genere.

  1. bracconieri? che si sparassero agli uccelli che hanno tra le gambe!

  2. chi stabilisce quali siano in ogni comune le aree venatorie?
    non capisco come sia possibile che in zona fogliano, da una parte ci sia il lago, dunque parco e riserva, e dall’altra parte della strada ci siano cacciatori indisturbati.
    il sabato e la domenica mattina sembra di stare in vietnam.