Omicidio a Sezze, per Petrianni pena ridotta da 30 a 18 anni di carcere

16/03/2017 di
petrianni

Da 30 a 18 anni di carcere. Condanna ridotta in Corte d’Assise d’Appello, per Pietro Petrianni, l’uomo che uccise il cognato Maurizio Di Raimo nel maggio 2015 a Sezze. I giudici di secondo grado hanno accolto la tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Oreste Palmieri, eliminando l’aggravante della premeditazione.

In primo grado il giudice Mara Mattioli aveva condannato l’imputato a 30 anni di reclusione. Alla base del delitto l’affitto non pagato per anni dalla vittima, motivo per il quale i due litigavano molto spesso.

Non soddisfatto il difensore di parte civile, l’avvocato Francesco Vasaturo: “Questi sono momenti tra i più difficili nella professione: quando si deve spiegare ad un’anziana madre che ha perso il figlio le ragioni di una pena così ridotta. “Me lo hanno ucciso due volte”, questo il suo grido disperato”.

Petrianni raccontò di aver litigato con il cognato per l’affitto non pagato e poi di essere stato aggredito da Di Raimo, prima con un coltello e poi con la pistola. A quel punto Petrianni avrebbe tentato di disarmare Di Raimo e sarebbero partiti ben 4 colpi. Un episodio dunque “accidentale”, un racconto che non ha mai convinto gli investigatori convinti che Petrianni abbia tirato fuori la pistola, sparando e poi gettando via l’arma. Gettò poi il cadavere in un pozzo tentando di depistare le indagini.