Unità di strada: 19 prostitute ventenni sulla Pontina

14/11/2010 di
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Diciannove ragazze straniere trovate in un breve tratto della Pontina. In aumento in provincia la presenza delle prostitute di strada e tra loro le giovanissime.  C’è il controllo di polizia , ma occorre potenziare il  servizio di segretariato sociale specializzato.

Le unità di strada di ES24 hanno realizzato, ieri pomeriggio,  una azione di monitoraggio sociale a campione, ma approfondita,  su un breve tratto della pontina, compreso tra Latina e la Plasmon, in direzione Terracina. Sulla provinciale e sulle vie minori erano presenti undici rumene, quattro   bulgare e quattro immigrate africane (Zimbabwe, Ghana, due nigeriane).

Il risultato testimonia il recente aumento del numero delle ragazze di strada in provincia di Latina . Riviste in aumento le stime precedenti.  Perché a questo nucleo vanno aggiunte le altre che si trovano sui rimanenti  tratti della pontina e nelle vie adiacenti, tra Terracina e Aprilia. Inoltre  quelle presenti a Cisterna e nei pressi della 156 , nella zona di Prossedi. Alcune risiedono in zona altre, al tramonto, prendono l’autobus che le porta a Roma. Per i trafficanti di esseri umani così è più sicuro, che  accompagnarle al lavoro in automobile.

Per tornare al monitoraggio di ieri  l’eta media delle ragazze incontrate è di 22 anni. Ma sono numerose le giovanissime. La più piccola è poco più di una bambina. Una rumena, minuta,   che ha un documento dove c’è scritto che ha appena compiuto diciotto  anni, anche se ne dimostra sedici. Dice, sorridendo,  che fa la prostituta da sei mesi. Le africane hanno il permesso di soggiorno in copia, le altre,  tutte comunitarie, possono rimanere in Italia senza problemi. Tutte hanno i documenti. Quelli del racket vogliono che , una volta fermate dalle forze di polizia, siano presto identificate . Cosi’ possono tornare sul marciapiedi entro poche ore. Alcune di loro , le più anziane , in realtà non sono solo prostitute, ma controllano le più giovani, quelle che hanno più clienti e fanno più incasso. Alcune tra le più anziane, diciamo così, anche se hanno solo 25 anni, pur di incoraggiare i clienti abbassano la tariffa e accettano rapporti senza protezione. A fine giornata tutte   mangiano un panino o un pezzo di pizza, sedute sul ciglio della strada . Eppure possono avere anche più di venti clienti in un solo giorno e guadagnare oltre 500 euro.  Sul corpo di alcune di loro le tracce delle terribili punizioni inflitte dalle organizzazioni che le gestiscono, come delle schiave. Il controllo degli sfruttatori è strettissimo. Mentre parlano con gli operatori di ES24, c’è qualcuno che non le perde d’occhio.Appostati nelle vicinanze le tempestano di telefonate e si avvicinano sempre più,  rimanendo  dentro le automobili. Quasi a rivendicare il possesso delle preziosissime prede . Un paio, le più coraggiose, dicono,  a voce bassa, che hanno provato a ribellarsi Ma le  punizioni corporali sono state feroci, assolutamente esemplari.  Eppoi – aggiungono – gli aguzzini,  sono qui ma possono raggiungerti anche a casa o prendersela con i parenti.

Alcune hanno figli a casa, in Bulgaria e Romania. Tre di loro sono già conosciute dagli operatori di strada: storie di notti passate in lacrime al pronto soccorso, di nascite e aborti, di punizioni inflitte. Di grida di aiuto, rimaste strozzate in gola per la paura. Ci sarebbe tanto da fare. Le unità di strada lasciano ancora una volta il bigliettino con il numero per le chiamate d’emergenza.

“Gli operatori di ES24  – si legge in una nota – hanno esperienza in questo campo perché , negli ultimi anni, hanno coniugato l’impegno sociale e la protezione delle vittime, con la stretta collaborazione con le forze di polizia e la magistratura. Compresa la DIA, perchè su una cosa vi è certezza: le organizzazioni che reclutano e gestiscono queste ragazze sono  potenti e ramificate. Forse non si tratta di un solo clan. E’ possibile che le africane siano controllate da una diversa organizzazione. Non sappiamo. Di certo non si tratta di una scoperta . Tutte queste informazioni sono già in possesso di Polizia e Carabinieri che, quasi giornalmente, eseguono controlli e fermi.  E’ l’altro versante, quello sociale, ad essere debole. Eppure la nostra legislazione da indicazioni precise in materia. Prevede, regola e dovrebbe sostenere  il lavoro degli operatori sociali di strada, che combattono contro la tratta degli esseri umani. Perché, per lottare contro il traffico di ragazze,  il lavoro sociale è importante tanto quanto quello della polizia. Anzi , in questo campo, senza il lavoro sociale l’azione della polizia è più difficile e fatica ad entrare in profondità nelle storie personali, a tracciare le rotte che portano ai trafficanti. Serve chi raccolga le confidenze, le storie, le confronti insieme con i servizi sociali dei paesi di provenienza. Sostenga anche psicologicamente le ragazze e sappia essere solidale con loro.

Eppoi, scattata la richiesta di aiuto, occorre garantire  la messa in protezione, nei rifugi di prima fuga, nelle case di accoglienza. Quindi il sostegno, i tentativi di ricostruire delle vite, i corsi di formazione, il difficile recupero degli affetti e dei familiari. Quando una famiglia c’è ancora, altrimenti sono gli operatori sociali a diventare la nuova famiglia per le ragazze. Tutto questo in gran segreto, mentre le informazioni sugli sfruttatori vengono passate agli inquirenti. Spesso, sono servite a farli andare in prigione. Così si lavora in tutta Italia contro la tratta. In questa direzione sta cercando di continuare a lavorare ES24, tentando di rafforzare le reti di collaborazione specializzate. Perché in altre città, chi fa questo pericolosa attività, lo fa per  lavoro. Anche a Latina il lavoro è pericoloso, ma chi lo fa è un volontario.  ES24 non  dispone di alcun contributo pubblico. Facciamo appello a chi voglia contribuire con delle donazioni, chiamando il n° 334 1531054”.