Lollo parla per 9 ore, conferma le accuse e fa nuovi nomi

24/09/2015 di
lollo-antonio-finestra

giudice-antonio-lolloUn interrogatorio fiume che proseguirà anche venerdì mattina. Antonio Lollo ha parlato per 9 ore davanti ai magistrati di Perugia: ha confermato tutte le accuse già fatte, ha confermato i nomi aggiungendone qualche altro, ha descritto le circostanze e i meccanismi delle tangenti in tribunale.

Un fiume in piena, circa 9 ore di interrogatorio dense di informazioni, dettagli, accuse pesantissime che potrebbero portare a nuovi sviluppi dell’inchiesta.

 

Lollo ha detto di aver ricevuto regali da numerosi professionisti anche da persone non ancora coinvolte nell’indagine. Con alcuni di loro ha poi stretto un patto criminale.

Venerdì mattina si prosegue con Lollo e poi toccherà ai commercialisti Alberto Polonio e Luciano Lodo, persone offese in questo procedimento, ma soprattutto i due grandi accusatori di Lollo.

ranucci-lollo-lusenaPAURA DI MINACCE. La formula è quella dell’incidente probatorio, ciò che Lollo sta dicendo avrà infatti valore di prova nel futuro processo sulle mazzette al tribunale di Latina. Il giudice Lidia Brutti ha accolto la richiesta avanzata dalla Procura di Perugia. I magistrati temono che Lollo possa essere minacciato per non fare nomi, oppure che possa ricevere offerte in denaro per ritrattare le accuse o non confermarle.

Nella richiesta di incidente probatorio si parla di un «fondato motivo di ritenere che Lollo, che ha resto dichiarazioni auto ed etero accusatorie nel corso degli interrogatori resi dinanzi al pm, possa subire minacce o promesse o offerte di denaro da parte dei coindagati affinché non deponga o deponga il falso».

PROVE A RISCHIO. Secondo il giudice Lidia Brutti esiste il pericolo di inquinamento delle prove e di interferenze con le indagini in corso. «Ricorrono – scrive il giudice – circostanze sintomatiche del pericolo di inquinamento delle prove, alla luce degli elementi specifici, (…) descritti nell’ordinanza di custodia cautelare emessa da questo Gip, tra gli altri, nei confronti di Lollo, Viola, Gatto, Genco per i quali le misure restrittive sono ancora in corso di applicazione». «Tenuto conto del contesto ambientale – continua il giudice – della natura dei rapporti tra i soggetti a vario titolo coinvolti (…), della capacità di interferire con le indagini in corso, vi è fondato motivo di ritenere che i testimoni possano essere esposti a pressioni e condizionamenti anche gravi diretti a ottenere ritrattazioni e/o accomodamenti, quanto meno parziali, delle loro precedenti dichiarazioni». Il giudice vuole anche arrivare a una «precisa qualificazione giuridica dei fatti, considerate la fluidità delle contestazioni, non ancora cristallizzate, e le versioni parzialmente non coincidenti delle persone offese con quelle rese dagli indagati».

GLI INTERROGATORI SEGRETI. Sono due gli interrogatori dell’ex giudice Antonio Lollo, accusato di aver messo in piedi un sistema di tangenti nel tribunale di Latina. Sono avvenuti il 31 marzo e il 10 aprile e ora emergono dettagli sulle dichiarazioni dell’ex magistrato. Lollo era sommerso di regali da professionisti, sia da quelli indagati ma anche da altri i cui nomi non sono stati diffusi in quanto non coinvolti nell’inchiesta come indagati.

UN MARE DI REGALI. Regali sotto forma di denaro, ma anche buoni da spendere in negozi di abbigliamento a Latina. Qualcuno ha pagato a Lollo il bollo dell’auto che, oltretutto, gli era stata regalata da una concessionaria in cambio di un “interessamento” per una causa in tribunale. Regali a pioggia anche da chi non faceva parte della “cricca” ma che, forse, pensava di trarre comunque benefici da un giudice corrotto di cui, a quanto pare, molti sapevano.

Il palazzo dove Lollo ha acquistato 3 appartamenti a Latina

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FESTE IN CASA LOLLO. Nella sua casa in piazzale Carturan Lollo, secondo le dichiarazioni di Viola, organizzava riunioni sulle procedure da seguire ma anche feste con avvocati, architetti, consulenti e commercialisti. E anche in quelle occasioni i regali arrivavano a decine, a volte per il compleanno di Lollo a volte senza alcun motivo. Se non quello di “corteggiare” un giudice che elargiva favori in cambio di regali.