Nessun accorpamento delle Asl di Latina e Frosinone

26/08/2015 di

asl-latina-cup-prenotazioni-latina24ore-8029726044Nessun accorpamento in vista per le Asl di Latina e Frosinone. Il dubbio che aleggiava nella sanità della Regione Lazio è stato finalmente chiarito. Il contenuto del decreto del presidente della Regione Lazio non lascia spazio ad interpretazioni. Al fine di snellire le procedure e di renderle più trasparenti si è semplicemente proceduto ad unire le centrali di acquisto della Asl di Latina, Frosinone e Roma H, che comprende l’area dei Castelli romani più i Comuni di Anzio e Nettuno.

Il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, commenta: «L’ipotesi di un accorpamento delle Asl di Latina e Frosinone avrebbe, come sosteniamo da sempre, aperto una vera e propria voragine nella gestione dei servizi in due territori diversi, sia sotto il profilo geografico che demografico e sociale, creando confusione nei cittadini e gravando sui bilanci delle singole Asl – aggiunge Simeone – In questo modo, invece, sarà possibile effettuare gare e l’acquisto di beni e servizi con costi ridotti e assicurando maggiori controlli. La suddivisione in aree delle centrali di acquisto per le Asl del Lazio è inoltre solo un passaggio transitorio. Il decreto è stato infatti superato da un emendamento, presentato dall’opposizione e condiviso dalla maggioranza, alla legge 12/2015, ‘Disposizioni a tutela della legalità e della trasparenza nella Regione Laziò. L’emendamento approvato prevede l’istituzione di una Stazione Unica Appaltante (SUA) a cui tutta la regione e tutte le società ed Enti derivati, come le Asl, le Ater, l’Ardis e i Parchi, dovranno fare riferimento per lo svolgimento di gare e l’acquisto di beni e servizi. Lo stesso presidente Zingaretti, durante il consiglio regionale che si è svolto a fine luglio, ha fatto proprio il contenuto dell’emendamento ed assicurato che sarà tradotto presto in un provvedimento normativo che garantirà la centralizzazione degli acquisti e degli appalti garantendo concrete economie di scala e il taglio degli sprechi».

«In questo modo le risorse risparmiate potranno essere reinvestite in termini di servizi più efficienti per i cittadini. Ma soprattutto si contribuirà a rafforzare l’economia legale e ad innalzare il livello di prevenzione delle infiltrazioni criminali a qualsiasi livello – prosegue Simeone – La concentrazione in una struttura unica delle procedure avrà come effetti immediati e concreti per i cittadini una maggiore trasparenza, sicurezza e efficienza nella gestione delle risorse pubbliche dando nuovo impulso all’economia. Grazie alla centralizzazione si elimineranno le disparità di spesa che hanno in questi anni portato sul baratro un settore fondamentale come la sanità nel Lazio rendendo omogenei gli investimenti e le prestazioni, nonché le attrezzature e le tecnologie impiegate». «Ora Zingaretti sia consequenziale – conclude Simeone – e predisponga con rapidità l’atto normativo che garantirà la nascita della Stazione unica appaltante della Regione Lazio, come avvenuto già in altre Regioni come la Calabria, perché solo in questo modo trasparenza e legalità potranno essere assicurate davvero».