Tangenti in tribunale, i commercialisti: Non discriminare l’intera categoria

27/04/2015 di
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Efrem Romagnoli

Dopo lo scandalo delle tangenti in tribunale la Corte di Appello di Roma ha invitato il Presidente del Tribunale di Latina a nominare quali curatori, professionisti lontani dalle realtà di Latina e Roma, indicando Napoli come possibile sede ottimale.

Ora l’Ordine dei Commercialisti, guidato dal presidente Efrem Romagnoli, esprime preoccupazione. “Se confermato – si legge in una nota – il fatto sarebbe grave e non troverebbe il consenso di questo Ordine, in quanto circostanza incomprensibilmente sanzionatoria per tutte le categorie professionali interessate. L’esistenza di un sistema corruttivo, messo in evidenza dai noti accadimenti delle scorse settimane, non può e non deve significare l’automatica perdita di onorabilità, affidabilità e professionalità dei tantissimi commercialisti e professionisti pontini, estranei ai fatti in parola. Differentemente si realizzerebbe una immotivata penalizzazione per tutti i professionisti non coinvolti nelle inchieste o mai incaricati dal Tribunale. Il rischio, è infatti quello di scivolare in una logica giustizialista che potrebbe ingiustamente e indiscriminatamente finire con il danneggiare tutte le categorie, professionali e giurisdizionali, seriamente impegnate nell’amministrazione della giustizia. Fermo restando la prioritaria esigenza di fare “piazza pulita”, e rinnovando a tal riguardo la fiducia nella Magistratura, l’auspicio è nel senso della normalizzazione, possibile solo attraverso un franco e propositivo dialogo tra istituzioni professionali locali e Tribunale, improntato, come da sempre sostenuto dall’attuale Consiglio dell’Odcec di Latina, ai solenni e rigorosi principi aurei della rotazione e della trasparenza di tutti gli incarichi anche dal punto di vista della pubblicità dei compensi”.