Il M5S si sgretola, i parlamentari di Latina si dimettono

23/12/2014 di
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parlamentari-M5s-latina-24ore-56789726Si sgretola il monolite grillino mentre si avvicina il «Q-Day», ovvero il voto per il Quirinale, che vede il sempre più nutrito gruppo dei dissidenti 5S quale possibile ago della bilancia. A soli sei giorni dall’addio del deputato siciliano Tommaso Currò, passato armi e bagagli con il Pd renziano, altri tre parlamentari hanno fatto le valigie. Si tratta dei senatori Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni e del deputato Cristian Iannuzzi (figlio della Simeoni) tutti provenienti da Latina.

Una fuga annunciata quella di madre e figlio da tempo in polemica con il movimento. E se il buongiorno si vede dal mattino, anche l’abbandono di Vacciano poteva essere messo nel conto fin dall’esordio del movimento in Parlamento. Fu lui infatti a consumare uno dei primissimi strappi con i 5s votando, (con altri dieci) in dissenso dal suo gruppo, a favore di Pietro Grasso alla presidenza di palazzo Madama. E stando alle voci di corridoio l’emorragia è destinata a proseguire con il rischio di dissanguare anzitempo il giovane movimento.

Vacciano ha comunicato le sue dimissioni (irrevocabili) dal Senato attraverso Facebook assicurando di non avere alcuna intenzione di passare ad altro partito o ad altro impegno politico, e affidando ai colleghi e al garante la decisione sulla sua permanenza nel gruppo fino all’accettazione delle sue dimissioni che come è noto devono essere «suggellate» dal Senato. Poi sarà «d’obbligo» il trasferimento nel «misto». «Le decisioni prese e le scelte organizzative fatte nelle scorse settimane dal M5S – ha spiegato Vacciano – a mio avviso sono distanti da quanto ho sostenuto e per il quale ho combattuto in questi anni».

Irrevocabile anche l’addio di Cristian Iannuzzi (e della madre), che via Twitter ha attaccato: «Il rispetto di principi e regole vale più di una poltrona». Ivana Simeoni ha annunciato le sue dimissioni dal Senato «perchè – ha spiegato – le ultime votazioni sul blog mi hanno fatto perdere la fiducia nel progetto iniziale». E ancora: «Il cambiamento degli ideali fondanti del M5S per me non è ammissibile. Dunque, preso atto del nuovo corso, ho preferito dimettermi». Tra abbandoni ed espulsioni il Movimento 5S ha perso ben 26 parlamentari (9 senatori e 17 deputati).

Il fuggi fuggi grillino ha innescato ironie e sarcasmo soprattutto tra i Dem che con il movimento del comico genovese adottano alternativamente il bastone e la carota. I senatori scendono da 54 a 37 – ha rimarcato Andrea Marcucci che poi ha infierito: «Da ‘vinciamo poì a ‘l’ultimo chiuda la portà». Ma non basta. I grillini istituzionali hanno dovuto subire anche lo smacco di una raffica di espulsioni (una dozzina) dalla Camera per aver battagliato sulla legge di stabilità occupando i banchi del governo e sventolando in aula cartelli di protesta che hanno indotto la presidente Laura Boldrini a sanzionarli.

  1. il progetto del M5S se fallirà sarà per colpa degli espulsi che hanno frainteso le direttive impartite dal vertice del MoVimento con la loro libertà d’espressione, e questi che rassegano le dimissioni per aver confuso principi e valori con sciocche recriminazioni e personalismi confondendole con delle semplici operazioni tecniche necessarie a rendere il M5S più attivo e persuasivo.

  2. OTTIMO!!, era ora che si togliessero dagli zebedei mettevano i bastoni in mezzo alle ruote a chiunque osasse avvicinarsi …..

  3. In questi anni non gli abbiamo visti e sentiti.
    Non sono stati votati per la loro bella faccia , è stato votato un movimento di idee.
    Non si ritrovano in questo cambiamento, meglio che abbiano lasciato.
    Onore e merito.

  4. @ bertuccia, non ci siamo proprio sai? Se si sono candidati condividendo programmi ideali cioè uniti per gli stessi principi e valori per cambiare il Paese contrastare la partitocrazia e il declino di questa nazione (anche la loro) non possono durante le battaglie “sanguinose” che siano abbandonare il campo di battaglia perchè non si riconoscono in ciò che hanno sottoscritto e creduto, lasciando nella melma gli altri che rimangono in trincea a far valere le loro e nostre ragioni e per le quali sono stati eletti.
    Sono chiari concetti e principi etico-morali che un Deputato della Repubblica deve rispettare anche obtorto collo per il bene del M55 da loro stessi creato e del popolo italiano! Se non fosse chiaro si chiama coscienza del bene collettivo.
    Questi danno le dimissioni o lasciano gli scranni per andare a formare alle compagini non furono coscritti ma volontari, e cosa fanno quando la battaglia si fa dura mollano tutto?
    NO NO NON CI SIAMO AFFATTO, a questo punto vi dico ammainiamo la bandiera tricolore dal colle del quirinale in senso di resa e issiamo quella tedesca, francese oppure quella a stelle e strisce USA.

  5. Cinico, ammaina bandiera anche tu, sei rimasto l’ultimo talebano ….nemmeno Grillo e Casascureggio ci credono più…….

  6. Cinico, scusa ma non hai capito una emerita ceppa.
    Non è che non si riconoscono piu negli ideali ecc. ecc.
    Sono le persone che hanno sbandierato quegli stessi ideali a negarli alla prova dei fatti.
    Si chiama coerenza.
    E hanno aspettato pure troppo.
    Beppone doveva essere chiaro da subito e dire qui comando io, ti sta bene?
    Magari andava bene lo stesso, per carità, sempre meglio delle alternative, ma almeno non saremmo a questo punto.

  7. e intanto, grazie a Bella Napoli, ci becchiamo Renzi che parla tanto bene, che compra i voti con 80 euro e che nessuno ha votato -a parte le primarie PD-.

  8. con quelle dichiarazioni hanno dato in pasto alla stampa cinica e mercenaria il M5S, sarebbe stato corretto asserire che rassegnavano le dimissioni per lasciare il posto ad altri elementi più preparati e combattivi per il bene del MoVimento e degli elettori.

  9. cinico, i capi politici dettano le regole e i programmi da sempre, su questo non ci piove. Ma nessuno è mai andato su un palco a dire che lo avremmo fatto insieme.
    Siamo stati ingenui? Forse si, ma certi errori politici non ci sarebbero stati con il confronto.
    Se le dimissioni saranno accettate, altri tre schiacciabottoni faranno il loro dovere al posto di questi “ingrati”, con quale utilità lo dirà la storia.

  10. cinico, parli di cose che non conosci.
    l’elezione di due parenti fu fatta nel pieno rispetto delle regole in vigore. E infatti gli unici a parlarci su furono i denigratori di professione.
    Civati è il classico esempio di poltronismo che sta portando l’italia nel baratro. È questo l’esempio da seguire, non credo. Credo semmai che tu faccia parte di quel nutrito gruppo di persone che ha votato m5s e il giorno dopo voleva l’accordo col pd. Stai bene così.