Ok internet agli arresti domiciliari ma niente Facebook

01/02/2012 di

Chi si trova agli arresti domiciliari può tranquillamente navigare sul web a «scopo conoscitivo». Lo rileva la Cassazione nello spiegare quali sono i limiti telematici entro i quali può muoversi chi è agli arresti. Spiega la Suprema Corte che
mentre la navigazione per informarsi è consentità, è invece off limits la comunicazione via Facebook.

In particolare, la Quarta sezione penale ha dichiarato inammissibile il ricorso di Alfonso L., un 24enne pugliese che si era visto revocare i domiciliari perchè era stato sorpreso in una conversazione su Facebook con un coimputato. Per la Cassazione, «il divieto di comunicare con terze persone, estranee ai familiari conviventi vale anche per le comunicazioni tramite Internet sul sito Facebook, ma l’uso di Internet non è illecito quando assume una mera funzione conoscitiva».

In questo caso, l’utilizzo di Internet da parte di Alfonso L., nei confronti dei quali è stata ripristinata la custodia in carcere per violazione del divieto di comunicare con persone diverse da quelle con lui coabitanti, non aveva una finalità
conoscitiva ma era finalizzato alla preparazione del programma criminoso da attuare in occasione della liberazione di altro complice ristretto in carcere.  Ecco perché piazza Cavour ha convalidato la decisione del tribunale della libertà di Lecce del 20 maggio 2011.