Dopo un anno la giornalista lascia il “Mostro del Circeo”
Da primavera a primavera. È durato un annetto appena il discusso matrimonio tra Angelo Izzo, «il mostro del Circeo» e la giornalista Donatella Papi. La signora, che subito dopo le nozze, il 10 marzo dello scorso anno, nel carcere di Velletri, aveva annunciato raggiante di aver finalmente coronato un sogno d’amore lungo decenni e di voler trascorrere accanto al pluriomicida il resto della sua vita, oggi pare aver cambiato idea.
Il perché lo ha spiegato lei stessa. «Izzo non è colpevole dei reati che gli sono stati attribuiti, ma di altri fatti gravissimi per la nostra repubblica. Penso che Angelo debba chiarire alla giustizia quello che ha detto a me, sulla sua posizione. Deve prima chiarire i fatti di Ferrazzano e del Circeo. Se non fa chiarezza su questi fatti come fa a essere collaboratore di giustizia in altri processi? Lui non porta avanti i suoi processi personali, dove potrebbe dimostrare la sua posizione. Credo che Izzo non sia responsabile dei delitti per i quali ‚ stato condannato – ha insistito la Papi – ma io mi fermo qui, perch‚ non mi voglio fare complice di cose che non condivido».
Una spiegazione un pò ermetica dove non compare più la parola «amore» con la quale, il giorno delle nozze, Donatella Papi aveva sfidato tutti quelli – prima fra tutti la sorella di Rosaria Lopez, vittima del massacro compiuto a metà degli anni Settanta – a cui pareva assurda la sua scelta. «Sono una sposa serena. Ho sposato l’uomo che amo. È quello che volevamo entrambi. Non abbiamo paura, non abbiamo fatto nulla di male» aveva dichiarato assicurando che l’uomo conosciuto 35 anni prima, era portatore di «un enorme patrimonio spirituale, dotato di un autentico codice sentimentale». Per il bramato sì aveva indossato un abito di seta rosa cipria con un soprabito bianco.
Alla cerimonia, c’erano solo i due sposi, i 4 testimoni (due amiche carissime della Papi), un pubblico ufficiale dell’Ufficio Stato Civile, il Direttore Generale del Comune di Velletri e il Direttore del Carcere. Ma lo scambio delle fedi, aveva raccontato la sposa ai giornalisti, era stato molto toccante, così come il bacio tradizionale.
Una felicità turbata, appena un mese dopo, dalla tragica scomparsa dell’unico figlio 17enne della giornalista, nipote di Amintore Fanfani, morto in un incidente con la sua minicar. Una fatalità dietro la quale la donna aveva visto oscure trame tanto da dichiarare che la morte del ragazzo era stata «un sacrificio per la patria» e da pretendere autopsia e indagini rigorose. Oggi un altro «addio» nella vita di Donatella Papi.