Petroliera sequestrata, arrivano le immagini satellitari

10/02/2011 di

Arrivano dai satelliti italiani del programma Cosmo SkyMed le prime immagini della petroliera italiana «Savina Caylyn», sequestrata due giorni fa dai pirati nell’Oceano Indiano e ora diretta verso le coste somale. Le immagini sono state acquisite dal Team Emergency della società e-GEOS, costituita dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e della Telespazio (Finmeccanica-Thales).

I dati forniti dai satelliti radar hanno consentito di localizzare precisamente la nave, confermando la posizione già calcolata dalle autorità che stanno gestendo le operazioni di soccorso. La prima immagine Cosmo-SkyMed è stata acquisita il 9 febbraio alle ore 14:44 ora italiana; una seconda acquisizione è stata fatta oggi alle 03:17. Dai rilevamenti satellitari si nota che la petroliera si è spostata di 182 miglia nautiche verso la costa della Somalia, alla velocità di circa 14 nodi. Le immagini satellitari coprono una estensione di 10.000 kmq, consentendo quindi di avere una visione d’insieme di ciò che accade intorno alla nave. Le attività di sorveglianza marittima da satellite sono svolte nell’ambito della Service Network Mariss (Maritime Surveillance Services for Security), un’attività finanziata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e guidata a livello europeo da e-Geos.

C’è anche un marinaio di Gaeta a bordo della petroliera. Si tratta di Antonio Verrecchia, di 62 anni, originario di Gaeta, dove risiedono la moglie e i due figli. Verrecchia, esperto direttore di macchina, era partito insieme con i suoi compagni dal porto di Augusta, in Sicilia, e sarebbe dovuto sbarcare a marzo.

A bordo della petroliera – attaccata a colpi di mitra e di razzi da cinque pirati su un barchino – si trovano 22 membri di equipaggio, 5 italiani e 17 indiani, che sarebbero tutti in buone condizioni di salute. Ieri c’era stato il primo contatto tra la società armatrice – la Fratelli D’Amato di Napoli – e uno dei rapitori, che però non parlava inglese. Sulla vicenda il riserbo è assoluto, ma non risulta che ci siano state richieste di riscatto. Quando la nave è stata catturata era in rotta dal Kuwait verso gli Stati Uniti con un carico di oltre 270 mila tonnellate di greggio. Il sequestro della ‘Savina Caylyn’ ha riaperto in Italia il dibattito sulle misure di sicurezza anti-pirati per i mercantili. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si è detto ieri favorevole a mettere a bordo non militari, come vorrebbero gli armatori, ma guardie giurate. Vigilantes, «come avviene per le banche». Un’idea accolta con favore dal Pdl, che ha già predisposto una proposta di legge che va in questa direzione e che è stata messa nel calendario della commissione Affari Costituzionali della Camera.