Sabaudia, Ponte Rosso non si tocca: è un bene culturale

24/09/2010 di
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Con decreto in data 14 settembre 2010, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) ha definitivamente confermato la natura di “bene culturale” del Ponte Rosso. Tale procedura era iniziata con la comunicazione del 22 febbraio 2010 dello stesso Ministero, con la quale era stato avviato il procedimento diretto a sottoporre a tutela la struttura situata sul canale di collegamento tra il Lago di Paola e il Mar Tirreno.

Il Decreto riporta una dettagliata relazione storico-artistica della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici che evidenzia l’importanza culturale della struttura, inserita in un contesto produttivo, quello della coltivazione del pesce tramite la vallicoltura, sviluppato presso il Lago di Paola dalla Reverenda Camera Apostolica a partire dal 1721.

Il Ponte Rosso (o Ponte delle Cateratte) fu quindi solo danneggiato dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, a differenza del Ponte della Memoria, che sorgeva presso Torre Paola, che invece fu completamente distrutto. Il Decreto riporta le fotografie dell’epoca che testimoniano, anche dopo il conflitto bellico, la presenza del Ponte con le sue tre arcate, seppur privo della soprastante “Casa del Guardapasso”. Negli anni ’50 il Ponte è stato meramente “rifoderato” con materiali di nuova fattura per garantirne la stabilità e ripristinarne la funzionalità, come indicato dalla relazione della Soprintendenza laddove chiarisce che: “[A]l di sotto di tale cortina si intravedono, infatti, in corrispondenza delle lacerazioni e disfacimenti abusivi recenti, finalizzati alla maggiorazione della luce di passaggio, le murature più antiche con le cortine di mattoni originarie”.

Dalla emissione del Decreto, la struttura è sottoposta a tutte le disposizioni di tutela contenute nella normativa vigente, e – in particolare – non potrà essere distrutta, danneggiata o adibita ad usi non compatibili con il suo carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla sua conservazione. Inoltre, ogni intervento sulla stessa non potrà essere eseguito se non in presenza di un’autorizzazione del MIBAC.

Infine, la Comunione Eredi Scalfati informa che – ottenuta l’autorizzazione del MIBAC – si procederà a breve al ripristino dell’arcata del Ponte Rosso gravemente danneggiata dalle manomissioni abusive effettuate nello scorso decennio, riportando la struttura al profilo originario.

“La Comunione Eredi Scalfati – si legge in una nota –  in qualità di proprietaria del Ponte Rosso, rappresenta il massimo apprezzamento per l’intervento del MIBAC, finalizzato a tutelare un bene che rappresenta una componente importante nella storia del territorio pontino, essendo legata alle attività ittiche tradizionali esercitate per secoli nel Lago di Paola. Il decreto del MIBAC, peraltro, sostenuto da una dettagliata e adeguata istruttoria, dimostra la superficialità e l’ignoranza di coloro i quali hanno avanzato – anche in tempi recenti – l’ipotesi di demolirlo”.

La pretesa demolizione del Ponte Rosso, iniziata con l’ampliamento abusivo di una delle arcate (intervento per il quale il consigliere comunale Alfredo Scalfati, ex gestore della darsena nel lago, è sotto procedimento penale di fronte al Tribunale Penale di Latina), è continuata con il progetto predisposto dalla Provincia di Latina nel giugno 2008. Tale progetto prevedeva la demolizione del Ponte Rosso e la sua sostituzione con una struttura mobile dal design moderno. In particolare, nel progetto si legge: “nella strategia delineata, il ponte rosso, che non consente il varo delle maggiori imbarcazioni prodotte dai cantieri interni al lago, non può rappresentare un vero ostacolo. La sua attuale condizione di fatiscenza, le lesioni di taglio ben evidenti sulle sue superfici, la modifica di forma procurata ad una delle sue arcate, l’esfoliazione dei laterizi forati di tipo industriale di cui è costituito, inducono a considerarlo in condizioni di precaria stabilità”; […] “Si propone lo smantellamento di tale struttura”.

Anche il geologo Nello Ialongo, componente del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale del Circeo, aveva preso parte negli ultimi mesi al dibattito, chiedendo la demolizione del Ponte Rosso definendolo “un’orrenda superfetazione”.

  1. Felicissimo che il branco di avvoltoi che vogliono speculare nel lago di Paola , abbiano ricevuto un calcio sui denti! Brava Ministra Prestigiacomo .
    E un invito ai cittadini di Sabaudia affinché vigilino su un bene che non è solo il loro .

  2. RIZZARDI I TUOI YACHT LI FAI PASSARE DA UN’ALTRA PARTE

  3. a sabaudia se non mandate via il sindaco e sempre peggio avete capito …………..