Cisterna, “Libera” contro il grattacielo in centro

31/08/2011 di
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Il nuovo palazzo che sorgerà nel pieno centro di Cisterna non piace neanche a “Libera”. Dopo i manifesti shock del Pd contro il sindaco, ora arrivano le proteste del coordinatore regionale del Lazio di “Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie” Antonio Turri.

“Apprendo con preoccupazione – dice Turri – dagli organi di stampa che il sindaco di Cisterna di Latina Antonello Merolla e la sua Giunta sarebbero intenzionati a dare il via libera all’ennesima colata di cemento sul territorio comunale. Si tratterebbe della realizzazione in pieno centro città di un mega grattacielo in linea con quanto già avvenuto nella città di Latina. Un edificio di circa 30 metri che suggellerebbe ulteriormente la vocazione edificatoria che pare essere tanto “in voga” per la classe politica di questa provincia. Il sindaco Merolla e la sua compagine di governo sapranno sicuramente che le mafie d’importazione (camorra, ‘ndrangheta e cosa nostra) così come quelle autoctone (Quinta mafia) sono particolarmente inclini ad entrare nell’affare del cemento. Del resto il sindaco di Cisterna sa anche che sul suo territorio risiedono da anni i capi del clan dei Casalesi che in materia sono particolarmente “ferrati”e che, a quanto è dato sapere, quasi sempre le amministrazioni comunali sono a conoscenza dei piani edificatori ma quasi mai conoscono la provenienza e la tracciabilità dei capitali investiti in questo settore. Del resto, demandare il compito della leicità e della trasparenza degli investimenti in mega complessi edilizi alle sole forze di polizia ed alla magistratura vorrebbe dire non assolvere ai compiti di prevenzione e di tutela del territorio che spettano ai pubblici amministratori. Al sindaco Merolla ricordiamo che l’intera provincia di Latina dalle coste ai monti, ha un elevato numero di abitazioni, uffici e negozi rimasti invenduti sintomo del fallimento di una corretta programmazione ed utilizzo del territorio. Quest’ultimo risulta così male utilizzato da togliere ai cittadini il diritto alla salvaguardia dell’ambiente e ancor di più a quello della bellezza dei luoghi dove viviamo. E può succedere anche che continuando ad “invogliare” i clan mafiosi ad investite su questo territorio, ci si ritrovi con sacchi di monete al nichel interrate nelle campagne di Cisterna di Latina. E come sa bene il sindaco – conclude Turri – a distanza di decine di anni quel crimine è rimasto impunito”.

  1. Concordo pienamente con la considerazione di Antonio Turri.

    A Cisterna in questi ultimi anni e’ in corso una irrefrenabile corsa al cemento, ed e’ inquietante che nei numerosi cantieri esistenti, si sente parlare il dialetto napoletano o casertano.

    Ancora piu’ sconcertante, la continua cementificazione senza ragione alcuna, se non quella del riciclo e della speculazione, visto che a Cisterna la natalita’ e’ inferiore di gran lunga alla mortalita’, visto che a Cisterna molte fabbriche e tante altre realta’ occupazionali industriali e artigianali sono solo un lontano ricordo, visto l’alto numero di case vuote, sfitte e invendute.

    Eppure, l’esempio negativo della vicina citta’ di Aprilia , un enorme dormitorio alle porte di Roma, non e’ servito a niente ne’ alla prevedente amministrazione ne’ a quella attuale.

    CEMENTO e INVIVIBILITA’ con una classe politica irresponsabile e incapace di salvaguardare l’ambiente e il territorio.

    Alle prossime generazioni spettera’ l’ingrato compito di dover rimuovere tutto questo inutile cemento, e poco consola sapere fin d’adesso chi siano i responsabili senza alcun scrupolo!