Zingaretti: Terreni confiscati a Latina saranno dati in gestione ai ragazzi degli istituti agrari e alberghieri

21/11/2017 di

«La prossima settimana ridaremo alcuni terreni del sud del Lazio, in provincia di Latina per darli in gestione ai ragazzi degli istituti agrari e alberghieri». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti intervenendo a un incontro al caffè letterario di viale ostiense intitolato «Il coraggio a tavola», un’iniziativa volta a raccontare le storie positive nel comparto agroalimentare, un settore dove la criminalità organizzata ha diversi interessi.

Il presidente ha poi citato altri esempi positivi di beni confiscati e restituiti alla cittadinanza: dalla villa dei Casamonica divenuta casa dei bambini autistici, nonostante a destra e sinistra vi fossero le altre due ville dalla famiglia sinti, dietro al porto di Ostia, dove dovrebbe nascere una grande palestra popolare.

Zingaretti ha poi voluto ricordare che le storie come quelle di Pietro Parisi, il cuoco contadino, che dopo esperienze prestigiose in giro per il mondo ha deciso di tornare in Campania per aiutare la propria terra a rialzare la testa: «Ci richiamano alla coerenza nei nostri comportamenti e a non girarci dall’altra parte e dire solo quanto è quello. Oltre al sostegno credo che la cosa più importante sia creare un esercito della legalità».

Zingaretti poi ribadisce: «La storia di Parisi non è solo importante e bella, ma è un esempio che chiarisce il problema che abbiamo e richiama tutti alla responsabilità. Anche coloro che onestamente condividono la battaglia contro le mafie che però troppo spesso possono incorrere nell’errore di delegare ad altri la lotta per la legalità e la libertà. La storia di Parisi chiarisce in maniera evidente che in realtà la battaglia per la legalità non ha confini. L’errore di condividere una battaglia e delegarla ad altri ci fa perdere. Dobbiamo cercare di capire che cosa possiamo fare noi, sapendo che c’è chi indaga e chi processa, ma non è solo lì che si vince la battaglia. Bisogna capire che ognuno può fare qualcosa. Il passaggio successivo ascoltando una storia come la sua deve essere: “che bravo, ma io cosa posso fare per essere coerente con la sua storia?”».