NEXANS, STANNO RUBANDO IL FUTURO DI TUTTI

31/05/2010 di

Gentile redazione,

entrando nella fabbrica della Nexans, a Borgo Piave a Latina, si intravede da lontano un cartello elettronico: 317 giorni di lavoro senza incidenti. Ascoltando la voce dei lavoratori, quel cartello appare alquanto ironico. Cosa è un incidente sul lavoro? I manuali di qualità insegnano che non esistono incidenti se non dovuti a incuranze strutturali di un sistema che avrebbe dovuto essere più efficace ed efficiente per garantire la sicurezza a chiunque.

La chiusura della fabbrica è, dunque, secondo tale logica, un angosciante “incidente sul lavoro”, e cioè la conseguenza prima di un’irresponsabile gestione di un sistema che avrebbe dovuto essere efficace ed efficiente per garantire la sicurezza innanzitutto del lavoratore. La fabbrica che chiude è una “morte bianca”.
Quando nella nostra provincia assistiamo inermi all’ennesima chiusura di fabbriche (Nexans, Meccano, Bristol, Wyeth, Granarolo, Findus, Pfizer ultimamente e prima ancora la Goodyear) con la conseguente e drammatica precarizzazione del lavoro e il furto della futuro ad un intera società, proviamo una profonda inquietudine, dovuta al fatto di sapere che questo ennesimo licenziamento era prevedibile, perché il frutto di una concezione dello sviluppo in cui il lavoratore non è mai al centro dell’azione economica, bensì è uno strumento per la ricchezza di pochi.

Qualcuno dovrà farsi carico delle responsabilità che questa assurda e anche incostituzionale concezione del lavoro e dell’economia sta creando non solo ai dipendenti, ma ad una intera società che non ha più futuro.
Latina, per il colpevole e irresponsabile atteggiamento qualunquista di molti suoi cittadini, e in primo luogo dei suoi amministratori, è una città in pericolo, perché le persone sono considerate strumenti inutili e, troppe volte, inconsapevoli, e non il soggetto vero della città che dovrebbe vivere solo per i suoi cittadini.

Noi vogliamo una Latina in cui ai suoi abitanti stiano a cuore le istanze delle future generazioni, che vorremmo non trovassero una città impoverita e defraudata della sua più vitale essenza: i suoi cittadini.

Di tale impegno rendiamo testimonianza ogni giorno aprendo una Bottega del Commercio Equo e Solidale, mercato che pone al centro veramente la persona umana con i suoi inalienabili diritti, propri di chi nasce, senza che alcuna società possa permettersi di decidere se garantirli.
Equità e solidarietà oggi significano per noi metterci a fianco dei lavoratori della Nexans, contro l’egoismo sistemico di chi, per il proprio benessere, ruba il futuro di tutti.

Associazione culturale Micromacro

  1. Nel 1998 si perdevano le bobbine tra una linea e l’altra nel raggio di 1 metro……bei tempi….

  2. Stavano bene, volevano travarsi meglio, ma alla fine stanno peggio di prima. Continuate a votare Berlusconi che Berlusconi continer