ANNA SCALFATI: FALSA LA NOTIZIA DELLA MIA CANDIDATURA

09/01/2010 di

di Anna Scalfati

Su alcuni quotidiani è stata pubblicata la notizia che sarei in procinto di candidarmi con il PD alle prossime elezioni regionali, notizia che ha destato dal torpore alcuni giovani esponenti e promesse del PD locale, Nello Ialongo e Rodolfo Carelli.




Tale notizia è priva di fondamento e tengo a precisare che non ho mai ricevuto, né richiesto, alcun invito in tal senso. Faccio la giornalista e sono impegnata a riportare sviluppo sano e legalità sul Lago di Paola (e non solo), e quest’ultimo impegno, che ritengo dovrebbe essere sostenuto sia da destra che da sinistra, non mi lascia spazio per avventure politiche.

Preferisco continuare con le battaglie civili che appartengono almio passato professionale. La circostanza che mi ha lasciato più perplessa, tuttavia, è la reazione scomposta dei due teneri virgulti del partito democratico locale. Gli stessi, venuti a conoscenza della notizia, si sono affrettati ad autosospendersi dal partito, indignati per l’accostamento dei loro spiriti progressisti ad “una rappresentante tenace di un residuo feudale”.

Inoltre, nelle loro dichiarazioni sconnesse, si sono anche lanciati nella questione del lago, continuando a sollevare impropriamente il tema pubblico-privato (secondo loro principi di fanta-diritto), non privandosi nemmeno il privilegio di affermare che il lago dovrebbe “diventare fonte di sostentamento per il Comune”.

Non si coglie la schizofrenia di tale intervento, se non si tiene in mente che, primo, non ho mai pensato di candidarmi, né mi è stato chiesto e, secondo, tantomeno ho presentato un programma elettorale nel quale abbia citato le questioni del lago. Ritengo, anzi, a differenza di qualcun altro, che quando si hanno degli oggettivi interessi in un territorio, occorrerebbe astenersi da candidature politiche finalizzate esclusivamente a vederli tutelati.

Comunque, stiano tranquilli Carelli e Ialongo, i progetti di sviluppo sul lago saranno condivisi con tutti gli enti competenti, e questo non avrà nulla a che vedere con il fatto che il lago sia pubblico o privato. Se l’interesse comune è quello di renderlo fruibile alla cittadinanza, c’è totale apertura e disponibilità da parte nostra. Occorre solo vedere come.

Certo che se l’ex onorevole Carelli, già in un’intervista del 4 gennaio 1984, dichiarava che l’occasione perduta per Sabaudia era la realizzazione di un porto turistico, con “rimessaggio nelle acque e sulle sponde del lago”, non ci siamo. Allo stesso modo, se Nello Ialongo afferma che il lago può costituire “nuova ricchezza per la comunità locale” (19 febbraio 2009), e poi, come idee più brillanti di sviluppo, ha quelle di renderlo “balneabile” (27 luglio 2009), nonché di “organizzare rievocazioni storiche, come fanno i comuni medioevali e rinascimentali d’Italia, una per tutte: l’arrivo attraverso il canale dell’Imperatore, proveniente da Ostia, con il seguito della corte, degli artisti e della scorta armata” (23 agosto 2009), ritengo che sia meglio che il timone di comando lo tenga qualcun altro.

Inoltre, ricordo che Nello Ialongo caldeggiava il 28 novembre 2008 la realizzazione di darsene interne nel lago, idea alla quale si allineava prontamente il locale Comitato per le Attività Produttive che affermava “basterebbe ampliare e migliorare la darsena interna sul lago”. Solo sette mesi dopo la darsena veniva sequestrata in quanto violava ogni tipo di normativa ambientale nazionale e internazionale.

In questo territorio c’è bisogno di una politica nuova, fatta di persone giovani e oneste, in grado di applicare forme di sviluppo moderne. Forse, in tal senso, Ialongo e Carelli dovrebbero fare spazio a nuove voci, passando più tempo con i nipotini.

La falsa notizia della mia candidatura è servita comunque a capire che sono del tutto incompatibile con vecchi arnesi della politica italiana, di cui un partito giovane – come il PD – dovrebbe a prescindere liberarsi, lasciando posto alle nuove generazioni.

  1. Sempre!!!
    Salvaguardare quello che la natura ci ha donato…e garantire ai chi verr